Banca d’Italia, uno speciale web per i 20 anni dell’Euro

119
“Tanti auguri all’Euro, e a noi che lo rendiamo una cosa viva!”. E’ quanto scrive la Banca d’Italia, in occasione dei festeggiamenti per i 20 anni dall’avvio della circolazione dell’Euro, sul suo portale ‘L’economia per tutti’, dedicato alle iniziative di educazione finanziaria. Lo fa ricordando come, ad esempio, “grazie alla moneta unica, nell’area dell’Euro i consumatori possono confrontare i prezzi ed effettuare pagamenti in Euro oltre i confini nazionali. Grazie all’Euro, ricorda anche l’istituto di via Nazionale, le imprese hanno meno da temere a causa dei tassi di cambio”. L’Euro però, ricorda Bankitalia, “anche se l’impressione è stata questa, non è comparso nelle nostre tasche all’improvviso: è stato il risultato di un lento processo di avvicinamento dei diversi paesi europei, ognuno con la sua storia, cultura e struttura economica. Il processo che ha portato all’Unione monetaria si è sovrapposto a un’ampia e complessa integrazione dei paesi europei, riguardante ambiti diversi. Dalla nascita della Comunità europea con il Trattato di Roma del 1957, sono dovuti passare anni perché si arrivasse all’idea di una Unione economica e monetaria (Uem). Ma ancora tanta acqua doveva passare sotto i ponti per arrivare all’area dell’Euro, quegli stessi ponti che sono stati, non a caso, rappresentati sulle nuove banconote”. L’area dell’Euro, continua l’istituto guidato dal governatore Ignazio Visco, “è partita con 11 Stati europei e, sempre un passo alla volta, siamo arrivati a diciannove. Un percorso che si è rafforzato nei periodi in cui l’economia viaggiava col segno positivo ma anche e soprattutto quando, nel 2011, si è manifestata la crisi dei debiti sovrani nell’area dell’Euro. Allora la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali hanno messo in essere tutte le azioni possibili per difendere l’Euro, il suo valore e i risparmi dei cittadini: nel 2012 con una locuzione inglese rimasta nella storia, il presidente della Banca centrale europea dichiarò che la Bce avrebbe fatto tutto il possibile, “Whatever it takes” (pronunciato dall’allora presidente Mario Draghi, ndr), per difendere la valuta comune. E in effetti così fu”.