Bankitalia: “Avanti con riforme”

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Roma, 31 mag. (AdnKronos) – “Sul terreno delle riforme, su quello della finanza pubblica, per le banche servono altri passi avanti e non retromarce”. E’ il monito che giunge dal Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle sue Considerazioni finali all’assemblea dell’istituto di Palazzo Koch.

“L’adeguamento strutturale dell’economia richiede di continuare a rimuovere i vincoli all’attività d’impresa, incoraggiare la concorrenza, stimolare l’innovazione”, incalza Visco, per il quale “l’esigenza di superare la crisi ha sollecitato, sollecita ancora, uno sforzo eccezionale”.

LA CRESCITA – “Non minore – sottolinea – è l’impegno necessario per ritrovare un sentiero di crescita stabile ed elevata, per risolvere la questione del lavoro , così difficile da creare, mantenere, trasformare, questione centrale dei nostri giorni non solo sul piano dell’economia”.

E ancora: “Il consenso va ricercato con la definizione e la comunicazione di programmi chiari, ambiziosi, saldamente fondati sulla realtà” mette in chiaro il governatore di Bankitalia, per il quale non esistono facili scorciatoie sul “percorso per riportare l’Italia sulla strada della crescita”.

Un percorso che “è iniziato ma deve rafforzarsi” e “i cambiamenti richiederanno tempo, impegno, sacrifici”, avverte. “Interventi di sostegno alla domanda potranno lenire i costi economici e sociali della transizione, ma le politiche economiche – afferma Visco – devono avere una veduta lunga, mettere in evidenza i benefici per i cittadini”.

LE BANCHE – La situazione delle banche italiane è migliorata, ma non basta. “Ci sono stati progressi, ma sono solo timidi e parziali”, è il richiamo che arriva da Visco agli istituti di credito. “L’industria della banca e della finanza deve ammodernarsi profondamente per vincere la sfida della concorrenza tecnologica”, evidenzia il numero uno di Via Nazionale.

Visco indica la strada da seguire per raggiungere l’obiettivo. “Si deve perseguire con decisione sulla strada della riduzione dei costi, della riorganizzazione aziendale, dell’adozione di forme efficaci di governo societario”. Quindi il Governatore avverte: “Non è cosa che riguardi solo poche banche in difficoltà, riguarda anche le banche sane, se vogliono restare tali”.

L’analisi parte dall’assunto che “le banche italiane sono oggi chiamate al cambiamento per riportare la redditività su livelli adeguati”. Ed è “con questo spirito che vanno affrontate le sfide poste dallo sviluppo tecnologico e dall’evoluzione nella struttura dei mercati”. Gli intermediari, in particolare, “devono proseguire con assiduità nella razionalizzazione della rete degli sportelli, nella revisione, anche profonda, delle strutture di governance, nella riduzione dei costi del lavoro, a tutti i livelli.

Dal progresso tecnologico derivano opportunità ma anche rischi. “Il processo di digitalizzazione comporta, però, rischi operativi e rende le infrastrutture utilizzate vulnerabili ad attacchi esterni. La fiducia della clientela dipende in modo cruciale dalla trasparenza delle informazioni, dalla correttezza dei comportamenti , dalla qualità della sicurezza informatica”, avverte Visco.

CONTI PUBBLICI – “L’Italia deve approfittare del consolidamento della ripresa per accelerare il necessario aggiustamento, strutturale dei conti pubblici” indica il governatore di Bankitalia. “L’elevato debito – ammonisce – è un fattore di vulnerabilità grave; condiziona la vita economica del Paese”.

“Un programma di riduzione del debito pubblico credibile può rafforzarsi da sé. Si può innescare – dice – un circolo virtuoso simile a quello che ci consentì di aderire all’euro. Non potremmo rendere un tributo migliore alla memoria di Carlo Azeglio Ciampi, che quel programma definì e mise in atto”.

“Affinché si realizzi una piena convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo della banca centrale serve ancora un grado elevato di accomodamento monetario” evidenzia infine il governatore Visco. “La revisione dell’orientamento della politica monetaria, da attuarsi con la necessaria gradualità, dovrà costituire la conferma che crescita della domanda e stabilità dei prezzi possono sostenersi autonomamente nel medio periodo”.