Barcellona, “ci sono due vittime italiane”

53

Roma, 18 ago. (AdnKronos) – Non uno, ma due italiani sono rimasti uccisi nell’attacco terroristico avvenuto ieri sulla Rambla di Barcellona. A confermarlo è il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia. “Ci sono due italiani tra le vittime”, ha detto, aggiungendo che i nostri connazionali feriti sono invece tre.

Non c’è ancora una conferma ufficiale dal ministero degli Esteri, ma il nome di una delle due vittime italiane è già noto: si tratta di Bruno Gulotta, responsabile marketing e vendite di ‘Tom’s Hardware’ per l’Italia in vacanza con la famiglia nella città catalana, salutato dai colleghi questa mattina in un lungo post di addio sul sito della società.

“I tre feriti italiani – aveva spiegato questa mattina a Sky Tg24 l’ambasciatore italiano a Madrid, Stefano Sannino – sono stati ricoverati in ospedali di Barcellona, ma due sono già stati dimessi e l’altro ha riportato fratture ma la sua condizione di salute non è grave né complessa”.

Nella notte hanno lavorato diverse equipe di medici forensi per le autopsie e l’identificazione delle altre vittime dell’attentato: fra quelle finora identificate con certezza ci sono tre cittadini spagnoli, tre tedeschi ed una belga.

Si aggrava intanto il bilancio dei morti nell’attacco, che arriva a 14: l’ultima vittima è una donna che era stata ferita gravemente.

CACCIA ALL’UOMO – Le forze di sicurezza spagnole sarebbero alla ricerca di altre due persone coinvolti negli attacchi di Barcellona e di Cambrils. Lo sostiene la radio Cadena Ser, secondo cui si starebbe cercando anche un terzo furgone oltre ai due di ieri, uno utilizzato per l’attacco, l’altro ritrovato a nord di Barcellona e che sarebbe dovuto servire per la fuga degli attentatori.

La polizia spagnola ritiene che sia il 17enne Moussa Oukabir il presunto autore materiale dell’attentato di ieri. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, arrestato ieri a Ripoll, località a un centinaio di chilometri da Barcellona (LA SCHEDA).

Tra le tre persone arrestate dalla polizia spagnola ci sono due marocchini e uno spagnolo proveniente dall’enclave di Melilla, in territorio marocchino.

“NON SONO LUPI SOLITARI” – Il procuratore capo dell’Audiencia nacional spagnola, Javier Zaragoza, ha escluso che i responsabili degli attacchi di Barcellona e Cambrils avessero precedenti per terrorismo. Chiarito di non poter dare troppi dettagli perché alcune informazioni sono “molto riservate”, Zaragoza, parlando con Cadena Ser, ha detto che al momento non è chiaro se l’uomo che ha noleggiato il furgone che ha seminato la morte sulla Rambla sia ancora in fuga o sia tra gli attentatori uccisi.

Lo stesso procuratore ha poi sostenuto che i terroristi entrati in azione ieri e nella notte non sono lupi solitari, ma membri di una cellula terroristica basata in Catalogna “pianificata e organizzata”.

LE BOMBE DI ALCANAR – Si fa strada intanto l’ipotesi che un’esplosione avvenuta mercoledì scorso in un’abitazione di Alcanar, a 110 km da Tarragona, potrebbe essere legata agli attacchi di ieri in Catalogna. Un uomo arrestato dopo l’esplosione potrebbe infatti aver affittato uno dei furgoni legati a Barcellona e Cambrils. Lo ha riferito il ministro regionale degli Interni della Catalogna Joaquim Forn che, in una dichiarazione alla radio Cadena SER, ha anche spiegato che potrebbe esserci un rapporto “di parentela” tra l’uomo arrestato e i cinque terroristi uccisi dai Mossos a Cambrils.

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, non è esclusa l’ipotesi che il materiale esploso nella casa di Alcanar fosse stato preparato per esplodere nell’attentato di ieri di Barcellona. Lo scrive il quotidiano La Vanguardia. Nell’esplosione un uomo è morto.