Basilica di San Giovanni, crowdfunding per l’organo del 600

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Sono già stati raccolti 8.110 euro per il restauro dell’organo del Seicento della Basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli. Promossa dal Distretto per le Costruzioni Sostenibili Stress in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, l’iniziativa di crowdfunding è stata lanciata in occasione della presentazione dei risultati di “Provaci” (Progetto di formazione per operatori e tecnici di ricerca per la protezione, conservazione e valorizzazione di siti storici e archeologici) ospitato proprio negli spazi della Basilica lo scorso ottobre. I fondi raccolti provengono dalle sponsorizzazioni che Stress ha raccolto in occasione dell’evento, oltre ad un proprio contributo economico, e sono stati devoluti al recupero dell’organo positivo ligneo di scuola napoletana degli inizi del 1600. Si tratta di un organo unico nel suo genere che dovrà essere oggetto di restauro funzionale per un importo di circa 37000 euro. Tra gli sponsor ci sono stati l’Unione Industriali e Federcostruzioni, il Conservatorio di Benevento, i soci di Stress, Consorzio TRE, D’Appolonia, ETT, Geoslab, Graded, TecnoIn e Tecnosistem. Per chi volesse aggiungersi alla sottoscrizione e versare un contributo, la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri ha reso disponibile un conto corrente IBAN: IT 30 I 07110 03400 00000 0003088 “Stress – afferma il numero uno di Stress Ennio Rubinoè impegnata da tempo in attività di ricerca sulla protezione e valorizzazione del costruito storico. Il convegno e la mostra organizzati nella Basilica di San Giovanni Maggiore hanno riscosso un grande successo“. Chiusa dal 1970 al 2011, la Basilica di San Giovanni Maggiore è stata recuperata grazie all’iniziativa dell’Ordine degli Ingegneri, che l’ha attrezzata di tutto quanto necessario a ospitare iniziative culturali, di turismo qualificato e sostenibile, di inclusione sociale, di servizio per le fasce più svantaggiate, ma soprattutto è stata aperta al culto. In questi anni la Basilica è diventata cuore pulsante del centro antico di Napoli ed è stata visitata da decine di migliaia di turisti e di napoletani, che hanno potuto riscoprire un patrimonio della propria città ormai dimenticato. “Il positivo risultato della raccolta fondi – conclude Luigi Vinci, presidente degli ingegneri napoletani – per il restauro dell’antico organo, grazie anche a contributi come quello di Stress, ci conferma che il lavoro fin qui svolto procede nella giusta direzione.”