Bce: stop Qe a fine anno

43

Roma, 14 giu.(AdnKronos) – Una proroga e quindi lo stop definitivo per il Quantitative Easing . La ha deciso di prolungare gli interventi che da ottobre scenderanno da 30 a 15 miliardi di euro al mese. Poi, a fine anno, gli acquisti cesseranno. Lo comunica l’Eurotower al termine della riunione del Consiglio Direttivo.

La Bce conferma comunque l’intenzione di “reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio livello di accomodamento monetario”.

TASSI FERMI AL MINIMO STORICO – Il costo del denaro resta al minimo storico. Il Consiglio Direttivo della Bce ha deciso infatti di mantenere invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%.

L’Eurotower “si aspetta che i tassi di interesse della Bce restino ai livelli attuali almeno fino all’estate del 2019 e in ogni caso per il tempo necessario a garantire che l’evoluzione dell’inflazione rimanga allineata alle attuali aspettative”.

STIME PIL E INFLAZIONE – La Bce ha tagliato le stime per la crescita del Pil dell’Eurozona nel 2018 che ora si assestano a +2,1%, mentre ha confermato quelle per il 2019 (+1,9%) e per il 2020 (+1,7%). I nuovi dati sono stati forniti dal presidente della Bce, Mario Draghi.

Sono state invece riviste al rialzo le stime per l’inflazione dell’Eurozona nel 2018 e nel 2019 “anche alla luce della crescita dei prezzi del petrolio”. Le nuove previsioni sono di una crescita costante dell’1,7% annuo per tutto il triennio 2018-20.

DRAGHI: EURO IRREVERSIBILE – “E’ importante che il dibattito” sull’euro “non distrugga i progressi raggiunti con sacrifici”. E’ il monito di Draghi, lanciato in conferenza stampa in risposta a una domanda sull’Italia. L’euro, ha aggiunto, “è irreversibile perché è forte, perché la gente lo vuole e perché nessuno avrebbe benefici dal mettere in discussione” la moneta unica.

“Non paga discutere di qualcosa che è irreversibile come l’euro” come si è fatto in Italia nelle ultime settimane: questo dibattito “può solo fare danni” ha rimarcato ancora.

Il presidente della Bce ha poi sottolineato che “non c’è nessun complotto sui titoli di Stato italiani”, commentando il livello inferiore di bond del nostro Paese acquistati a maggio dall’Eurotower. Draghi ha ricordato che “non si dovrebbe essere ossessionati dai dati settimanali” e che “a maggio non solo l’Italia ma anche la Francia, l’Austria e il Belgio hanno visto una quota di acquisti in calo: non è niente di nuovo, il risultato di regole decise da tempo”.