Concluso il restauro dell’Ambone dell’Epistola nella Basilica di San Marco, a Venezia: lo annunciano Venetian Heritage e Pomellato che rinnovano la collaborazione per la salvaguardia e la valorizzazione di un altro capolavoro del patrimonio culturale veneziano. Realizzato in porfido rosso, marmo che per tradizione bizantina era riservato solo agli imperatori, l’ambone era il punto da cui il Doge si mostrava ai veneziani e da cui presenziava alle funzioni in Basilica, l’antica Cappella Dogale fino al 1797. L’alta marea eccezionale che ha colpito Venezia nel novembre 2019 aveva compromesso l’intera pavimentazione della Basilica causando un impoverimento del terreno sottostante l’Ambone dell’Epistola. I lavori di restauro, iniziati a marzo 2022, si sono conclusi alla fine dell’anno, grazie ai restauratori della Fabbriceria di San Marco, che sovraintende la salvaguardia della basilica. Pomellato e Venetian Heritage per la salvaguardia di Venezia è una collaborazione cominciata nel 2019 a seguito dell’alta marea che colpì Venezia. Venetian Heritage lanciò una raccolta fondi e la maison contribuì con una donazione al restauro del monumento al Doge Francesco Morosini nella chiesa di Santo Stefano, nell’omonimo campo. La partnership è proseguita con il restauro dell’ambone dogale nella Basilica di San Marco, progetto a cui Pomellato ha dedicato la Collezione Iconica Venezia, in edizione limitata. Ora Venetian Heritage e Pomellato annunciano il proseguo di questa collaborazione. “Pomellato e Venetian Heritage – ha detto Sabina Belli, ad Pomellato Group – hanno in comune non solo l’amore per l’arte, ma anche l’impegno nella salvaguardia delle eccellenze artigianali, fondamentale per continuare a tutelare il genio e l’autenticità del Made in Italy”. “Venetian Heritage – ha aggiunto il suo direttore Toto Bergamo Rossi – da 24 anni si occupa di salvaguardia e promozione del patrimonio artistico veneziano ed è per noi una gioia e un orgoglio ogni volta che un progetto di restauro viene portato a termine con successo e un’opera d’arte viene restituita alla collettività”.