Bernini inaugura l’anno accademico del Conservatorio di Benevento con il presidente Meglio

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in foto il presidente del Conservatorio di Benevento Caterina Meglio con il ministro Anna Maria Bernini

“Arte e scienza, università ed alta formazione artistica, musicale e coreutica debbono essere strettamente legate. Non esiste una scienza, una tecnologia, una disciplina che non abbia alla base lo spirito dell’arte”. E’ quanto ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in occasione dell’apertura questo pomeriggio al Convitto San Vittorino dell’anno accademico del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento. Accolta dal presidente Caterina Meglio e dal direttore Giosuè Grassia, il ministro Bernini è intervenuta dopo i saluti istituzionali del sindaco Clemente Mastella ed ha assistito al concerto inaugurale dell’Orchestra ritmico-sinfonica del Conservatorio. L’incontro – moderato dal giornalista Alfonso Ruffo – ha visto il ministro complimentarsi con i giovani del Conservatorio per i brani eseguiti.

“Ad oggi abbiamo più di mille studenti – ha dichiarato il presidente del Conservatorio di Benevento, Caterina Meglio, durante il suo intervento -, un incremento frutto anche del contestuale aumento della richiesta formativa da parte di studenti stranieri. E’ la risultante di una reputazione fatta di qualità della didattica e della capacità di innescare virtuosi circuiti sia nel contesto sociale che nel mondo del lavoro”. Di qui Caterina Meglio ha sottolineato come con “il corrente anno accademico, sono state istituite 14 nuove cattedre tra cui una molto innovativa di Diritto e legislazione dello spettacolo, unica in Italia, insieme a quella dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma”. Infine, il presidente del Conservatorio di Benevento ha rivolto un appello al ministro affinché verifichi “la possibilità di instituire i Dottorati di ricerca anche nell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica”, perché “in questo ambito abbiamo bisogno di figure specializzate con l’obiettivo di superare le attuali asimmetrie in ottica di armonizzazione tra saperi”.
Dal palco, nel corso delle sue conclusioni, il ministro ha sottolineato che “i dottorati esistono già perché molti studenti si sono inventati i loro strumenti ma noi continueremo ad implementarli”.