Biblioteca nazionale di Napoli, si arricchisce il fondo leopardiano. Acquisita una rara lettera del poeta

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in foto un ritratto di Giacomo Leopardi

Una lettera autografa di Giacomo Leopardi per il conte Carlo Emanuele Muzzarelli, letterato e suo amico, va ad arricchire il fondo leopardiano conservato dalla Biblioteca Nazionale di Napoli. La Biblioteca si è infatti aggiudicata, in una asta specifica di Finarte mercoledì 18 novembre scorso, una rara missiva del poeta, firmata sulla quarta pagina, su fogli 24×18,8 scritta da Bologna il 18 dicembre 1825 e indirizzata all’amico, personaggio di riferimento dello scenario culturale capitolino, al suo indirizzo di Roma. “Nonostante la chiusura forzata per le disposizioni anti Covid, non abbiamo interrotto la nostra azione di tutela della memoria di Leopardi e la costante attività di valorizzazione del fondo con la ricerca di altre testimonianze leopardiane nelle mani di privati”, sottolinea il direttore, Gabriele Capone. A Napoli, città di un lungo soggiorno del poeta dal 1833 fino alla morte e che ancora ha i suoi presunti resti nel parco Virgiliano, è conservata la quasi totalità del corpus delle opere letterarie, filosofiche e saggistiche leopardiane, e anche oltre l’80% delle corrispondenze inviate da parenti ed amici allo stesso Leopardi.
Il documento autografo appena acquisito dal fondo – con un piccolo strappo al margine bianco superiore, il timbro postale Bologna, con data di arrivo 22 dicembre e tracce del bollo a cera, brunito – ha particolare interesse bibliografico e storico, ed è più volte citato negli epistolari e repertori, si rivela utile ad una maggiore comprensione della personalità del poeta, rivelandone un lato meno conosciuto rispetto quello di persona schiva. “Approfittando della licenza che mi avete concesso, ho fatto stampare qui le vostre belle quartine in un foglio periodico di cui vi mando una copia. Se desidera qualche altra copia, vedrei di poterti servire”, scrive al conte. L’ode composta da questi in onore di Giacomo Leopardi, sarà pubblicata, infatti, su ‘Notizie teatrali bibliografiche e urbane o Il Caffè di Petronio’ del 24 novembre, 1825, 51, p. 203, e nei versi Carlo Emanuele Muzzarelli celebra Leopardi per le sue prime canzoni e soprattutto per quella ‘All’Italia’, versi che in quel momento a Bologna, infiammavano tutti i liberali. “O tu, che la tua patria in suono ardito Togliesti all’ozio indegno, Di un’anima non vile odi l’invito, Di Te, di Ausonia degno”, scriveva nell’ode il conte, ammirato per il sincero entusiasmo patriottico di Leopardi e per la sua aspirazione al Risorgimento dell’Italia.