Biennale: destino e libero arbitrio in gioco al Festival del teatro (4)

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(Adnkronos) – A sua volta, il collettivo artistico -ness, composto da Rooy Charlie Lana e Giulia Zulian, propone invece ‘On a solitary beach’, pensando a Venezia come “la spiaggia del mondo occidentalizzato destinata a una fine solitaria, mito di bellezza e nuovo simbolo delle conflittuali e tragiche narrazioni dell’umanità nel contemporaneo”. Ma anche un luogo che ha punti di contatto con l’identità Transghost che anima il collettivo artistico -ness. ‘On a solitary beach’ è un processo Transghost. L’identità Transghost sovverte qualsiasi gerarchia di dominio sulla base di sesso, genere, etnia ed età. Trattare l’identità come materia artistica, ovvero come strumento di finzione, ha comportato la riflessione sulla finzione del corpo come ente fisico/anatomico e relazionale/biografico. Transghost lavora sul complesso e affascinante terreno che vede in gioco storia e invenzione, verità e autofinzione, estraneità e appartenenza”.