Bindi e i giudizi affrettati sul Mezzogiorno

50

Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia in Parlamento in visita a Napoli, ha fatto affermazioni in piena libertà quali “La camorra è nel Dna della società Napoletana”.Vorremmo ricordare all’onorevole che la società napoletana è comunque una società ancora sana, salvo trasgressori che si chiamano camorristi, come in Sicilia si chiamano mafiosi, come in Calabria affiliati alla ndrangheta e come al Nord e nelle sue terre si registrano i più efferrati delitti che non stiamo qui a citare nè a liquidare con una battuta sul Dna. Ma la Bindi ha mai analizzato quali sono le cause che determinano questo fenomeno camorristico che certamente prende piede nel Mezzogiorno? E allora, non avendo mai fatto questa analisi, credo sia opportuno farla ricordando che Napoli ha vecchie tradizioni culturali e prima dell’ Unità era una delle più grandi capitali d’Europa dove sono transitati uomini di cultura di grande rilievo e che hanno rappresentato la grandezza e l’espressione del territorio. La verità è che, con la Seconda Repubblica, dove è emersa questa figura “incrollabile” dell’onorevole Bindi, il Mezzogiorno è stato privato di ogni attività pubblica ed abbandonato a se stesso. Parte dell’Aereitalia trasferita al Nord, chiuse fabbriche pubbliche e private (Italsider, Pirelli, Montedison, Montefibre, Cementir ed altre) e tutte le attività produttive, compresa quella di trasformazione agroalimentare, che è stata trasferita al Nord. Nella Seconda Repubblica fu promessa addirittura l’Authority delle telecomunicazioni che poi è stata trasferita a Roma, e a Napoli è rimasta soltanto nominalmente la sede legale con qualche impiegato e con locali a disposizione. Ma lo sa la Bindi che i giovani meridionali – che con grandi sacrifici delle famiglie studiano e si laureano – sono costretti a cercare lavoro all’estero? E così il Mezzogiorno perde un grande patrimonio intellettuale e i giovani che restano, non avendo prospettive future, vengono purtroppo a volte reclutati dalle organizzazioni camorristiche. Vorremmo consigliare alla Bindi di fare delle analisi più concrete senza affermazioni che lasciano il tempo che trovano. Che venga a Napoli per un dibattito su questo tema, invitando persone in grado di dimostrare quanto sopracitato.