Biopiattaforma di Sesto S. Giovanni dedicata a economia circolare

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Roma, 22 lug. – (AdnKronos) – Tbf + Partner Ag, società svizzera nel settore ingegneristico in ambito ambientale, si aggiudica la gara per la progettazione della Biopiattaforma di Sesto San Giovanni dedicata all’economia circolare indetta da Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Tbf avrà il compito di elaborare il progetto di simbiosi industriale, che unirà in un unico polo green e carbon neutral (zero emissioni di Co2) altamente innovativo, il depuratore di Gruppo Cap e il termovalorizzatore Core S.p.a., Consorzio recuperi energetici.

Tbf+ Partner Ag, è leader internazionale in campo energetico e in particolare nel settore della valorizzazione termica dei fanghi di depurazione. Tra le opere realizzate, l’impianto di incenerimento fanghi di Werdhölzli, utilizzato per lo smaltimento di tutti i fanghi del cantone Zurigo. Il progetto definitivo per la Biopiattaforma sarà presentato dalla società svizzera alla fine di novembre (120 giorni a partire dal 17 luglio) per l’avvio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), che comprende tra gli altri il Via (Valutazione impatto ambientale).

“La Biopiattaforma è un progetto unico in Italia, che esce dalla logica della linearità per seguire la circolarità della sostenibilità e puntare su ecodesign, recupero delle materie di scarto, riprogettazione industriale dei prodotti e delle filiere produttive, in linea con i principi della circular economy” commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap. Il progetto definitivo sarà il risultato di un iter strutturato e trasversale, che ha messo al centro anche cittadini, associazioni e comitati locali grazie al processo partecipativo intrapreso lo scorso novembre”.

Il progetto definitivo infatti includerà anche le istanze che gli stakeholder locali hanno avanzato durante il percorso partecipativo e di dibattito pubblico, che porterà, tra le altre cose, a partire da settembre alla costituzione di un Rab (Residential advisory board), comitato consultivo dei cittadini, organo di monitoraggio e di scambio informazioni su tutte le scelte e le fasi del progetto.

Il nuovo impianto di via Manin, grazie a un investimento da 47 milioni di euro, intende non solo diventare un punto di eccellenza per la produzione di biometano dalla frazione umida dei rifiuti (Forsu) e per la valorizzazione dei fanghi da depurazione, ma aspira a diventare un hub di innovazione per tutti gli impianti di depurazione gestiti da Cap, e un centro per la sperimentazione sulle acque reflue che consenta di implementare le ultime tecnologiche nel settore, in sinergia con altri player nazionali e internazionali, condividendo le scelte tecnologiche col territorio.

Una volta presentato il progetto definitivo, è prevista una seconda fase della durata di due mesi, che servirà a produrre la documentazione necessaria al successivo bando di gara per i lavori di realizzazione della Biopiattaforma, in attesa dell’autorizzazione PAUR. La terza e ultima fase, avviata a conclusione dell’iter autorizzativo, sarà rivolta a recepire ogni eventuale prescrizione derivante dal procedimento autorizzativo, con eventuale revisione del progetto entro i 30 giorni stabiliti dal bando.

“Con l’aggiudicazione della gara per il progetto definitivo, aggiungiamo un tassello fondamentale alla realizzazione della riconversione dell’attuale impianto di Core” commenta Marco Cipriano amministratore unico di Core S.p.a. “Una tappa importante per dare un futuro certo al miglioramento dell’ambiente, alla salvaguardia dell’occupazione, alla valorizzazione dell’area industriale e ai benefici anche economici per i cittadini”.

“Siamo soddisfatti per come si sta evolvendo il progetto innovativo della Biopiattaforma, un piano che cambierà in positivo il futuro di Sesto San Giovanni, con notevoli ripercussioni positive per il territorio. Il percorso avviato in questi mesi ha dato ottimi risultati, con una condivisione con le varie realtà coinvolte. Siamo ottimisti in merito allo sviluppo di questo progetto che grazie a Cap segnerà una svolta sulla sostenibilità e sull’innovazione” commenta il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano.

Il termo impianto per il trattamento dei fanghi valorizzerà 65.000 tonnellate/anno di fanghi umidi pari a 14.100 tonnellate/anno di fanghi essiccati, interamente prodotti dai depuratori del Gruppo Cap, generando 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e fosforo come fertilizzante. In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante.

La linea di trattamento della Forsu invece tratterà 30.000 tonnellate/anno di rifiuti umidi (Forsu) per la produzione di biometano, proveniente dai comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno Monzese, cioè i cinque Comuni lombardi che sono parte di Core.

Non solo, dai residui solidi delle acque trattate sarà possibile produrre più energia pulita, a fronte di un’evidente riduzione dell’impatto ambientale sul territorio circostante. Rispetto al termovalorizzatore attualmente in funzione è prevista una drastica diminuzione dei fumi e delle emissioni dannose (meno 76%) e l’annullamento delle emissioni climalteranti.

L’avvio dell’impianto non solo consentirà di recuperare materia organica e trasformarla in energia, ma fornirà anche un forte impulso alla raccolta differenziata, portando benefici al territorio sestese in termini ambientali, occupazionali e come volano di crescita e sviluppo sostenibile.