Biotech Adventure, un weekend tra scienza e biotecnologie a Città della Scienza

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di Salvatore Vicedomini

Città della Scienza ha dedicato uno dei primi weekend autunnali a vivere una straordinaria avventura con il mondo dell’innovazione scientifica dove i bambini si sono immersi in uno straordinario percorso costituito da esperimenti semplici ma allo stesso tempo utili per porre le basi a nozioni di diverse discipline scientifiche. L’evento denominato   Biotech Week 2025, giunto alla sua tredicesima edizione nazionale, ha irremovibilmente confermato come ormai le biotecnologie siano indispensabili, sotto tutti i punti di vista, nella nostra vita quotidiana e coniugando la teoria con la pratica, i piccoli visitatori hanno avuto la possibilità di scoprire svariate applicazioni reali di diverse materie scientifiche.   E’ stato allestito un vero e proprio laboratorio interattivo scientifico a ciclo continuo dalle ore 10.00 alle 16.00 dove i bambini si sono trasformati in piccoli ricercatori, imparando a manipolare e a prendere confidenza con attrezzi da laboratorio. La Prof.ssa Rosanna del Gaudio e un TEAM di laureandi triennali e magistrali dei corsi di laurea in Biologia e Scienze Biologiche hanno dato attivamente, con materiali luminosi e colorati, alla seconda edizione di “Biotech adventure: geni al lavoro nel laboratorio BioForFun” realizzando esperimenti interattivi rivolti a grandi e piccoli visitatori. La squadra dei giovani studenti del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, era composta da Ilaria Dargenio e Dennis Sollo ai “giochi in codice”, Alessio Bolognini e Salvatore Viggiano all’”elettroforesi”, Sharon Martino e Andrea Montanaro all’esperimento “lievito con zucchero”, come ci ha confermato la professoressa: “ La fermentazione prodotta con il lievito, importante nella vita quotidiana, è apprezzata abitualmente nella preparazione dei dolci e della birra. Nel nostro mini laboratorio allestito qui a Città della Scienza, si può osservare mettendo a confronto l’esperimento classico con quello realizzato con prodotti chimici come l’acido acetico ed il bicarbonato di sodio. Nello specifico il procedimento, che avviene durante la fermentazione del lievito aiutato dallo zucchero, ossia producendo anidride carbonica che gonfia il palloncino, viene riprodotto molto più velocemente facendo reagire le due molecole chimiche, che gonfiano quasi istantaneamente un altro palloncino. In questo modo- ha continuato la professoressa- i bambini vedono la formazione della molecola di anidride in tempo reale per l’aumento di volume del palloncino. In un’altra dimostrazione, si mostrano ai piccoli visitatori le due molecole reagenti, composte da piccole palline di tulle unite da spilli che fungono da legami chimici, in maniera tale da rendere visiva la differenza tra atomi e molecole.”

Si passa poi ad un altro esperimento denominato elettroforesi, e a tal proposito la Del Gaudio ha aggiunto: “ lacqua viene scissa in idrogeno e ossigeno molecolare per elettrolisi ottenendo la separazione delle molecole per poi passare ad introdurre l’argomento Dna, utilizzando un apparecchietto particolare in cui si possono osservare bande fluorescenti di diversi colori che ne indicano i differenti frammenti.”

Si passa infine ai “giochi in codice” in cui utilizzando sempre le solite palline di tulle colorate, e con le lettere corrispondenti agli amminoacidi, si possono sintetizzare proteine ricombinanti applicando le regole del codice genetico.

Infine è stato svolto un corso di formazione destinato ai docenti di scuola secondaria di primo grado pensato e sviluppato sempre dalla professoressa Del Gaudio che ci ha spiegato. “ questo piano didattico di tipo teorico-pratico è stato pensato per dare la possibilità agli insegnanti di proporre in aula una strategia ben definita nel trasmettere le conoscenze delle biotecnologie, preparando anche delle piastre con terreni di cultura cellulari  batteriche per sperimentare sia il potere antibatterico di alcuni alimenti che l’uso appropriato degli antibiotici.”

Certamente queste conoscenze ben approfondite, anche in modo semplice, potranno essere utili in futuro per indirizzare i ragazzi nelle loro scelte di studio da intraprendere per poi avvicinarli, in maniera più consapevole, al mondo del lavoro.