Bolletta gas, consigli utili per imparare a leggere le voci riportate

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Nell’ultimo semestre sono stati registrati incrementi importati sulla bolletta del gas, legati al rincaro del costo all’ingrosso che la materia prima ha subito già da settembre 2021.

Ora più che mai, dunque, può tornare utile sapere quanto si consuma e a quanto ammonta il costo unitario dell’energia gas proposto dal proprio fornitore. 

Conoscere queste informazioni può servire, ad esempio, a comparare la convenienza delle diverse offerte gas per la casa o regolare i propri consumi in modo da abbattere gli sprechi.

Questi dati possono essere reperiti molto facilmente all’interno della bolletta gas, se si sa come individuarli e leggerli.

Molte volte, infatti, proprio la lettura delle voci riportate in bolletta non sono di facile comprensione e i diversi utenti non sanno come orientarsi tra tutti i dati riportati.

Per questa ragione abbiamo pensato di stilare una breve guida su come interpretare le voci riportate nella fattura dell’utenza gas.

Le sezioni che compongono la bolletta

Perché una bolletta del gas sia scritta secondo quanto previsto dalle norme, deve necessariamente contenere tre sezioni informative essenziali relative ai servizi di vendita, i servizi di rete e le imposte.

La prima delle tre si riferisce all’attività che il fornitore attua per acquistare e rivendere il gas ai propri clienti e alle spese che sostiene per la compravendita di questa materia prima.

I servizi di rete si riferiscono, invece, alle spese necessarie a trasportare il gas dalla fonte di approvvigionamento fino alle case degli utenti, attraverso la rete di distribuzione territoriale.

Le imposte sono invece riferite alle tasse applicate dallo Stato che si aggiungono alle spese di consumo della materia gas.

Fatta questa precisazione, materialmente la bolletta si divide tre tipologie di dati riportati al suo interno e riferite ai dati della fornitura, agli importi di fattura, in sintesi e in dettaglio, e alle comunicazioni correlate.

Le principali voci riportate in bolletta

Sfogliando le pagine della fattura che accompagna il bollettino di pagamento si può notare, nella prima parte, una sezione che contiene tutte le informazioni relative al contratto di fornitura, al cliente e al fornitore.

In questa prima tabella sono riportati, ad esempio, dati riguardanti l’indirizzo della fornitura e la tipologia di cliente, il tipo di utilizzo fatto per le attività domestiche (acqua calda, riscaldamento, fornelli), la tipologia di cliente, la matricola del contatore, il codice cliente, la data di attivazione della fornitura, la tipologia di pagamento, la classe di misurazione e tutto ciò che serve a sintetizzare i dati del cliente e della fornitura.

A queste, poi, fanno seguito i dati fiscali, relativi alle imposte applicate dallo Stato.

Queste ultime, in particolare, riguardano l’accisa, l’addizionale regionale e l’IVA.

Mentre la prima fa riferimento all’imposta che si paga sul consumo del gas a prescindere dal fornitore scelto, sulla base di quattro scaglioni annuali calcolati sul consumo e le aree geografiche delle utenze, l’imposta regionale è determinata da ciascuna regione e, come l’accisa, si calcola su fasce annuali di consumo.

L’IVA, infine, riguarda l’Imposta sul Valore Aggiunto e si calcola sul totale di tutte le altre voci presenti in bolletta. Per le bollette riferite all’uso domestico del gas, generalmente l’IVA corrisponde al 10%.