Un manuale postmoderno di buona educazione e cattivi pensieri, un trattato sull’etichetta, un baedeker, un saggio di costume, libello umoristico, prontuario di Un manuale postmoderno di buona educazione e cattivi pensieri, un trattato sull’etichetta, un baedeker, un saggio di costume, libello umoristico, prontuario di sopravvivenza alla crisi. È tutte queste cose ma anche l’esatto opposto, “L’eleganza del rospo” dei toscani Giovanni Raspini, architetto e designer dell’omonimo brand di gioielleria, e Francesco Maria Rossi scrittore e cabarettista. Il libro, pubblicato da Cairo Editore, si colloca nella scia della grande tradizione critica e satirica toscana, da Pietro Aretino ai giorni nostri, e parla del fare e dell’essere, del lusso e della semplicità, dell’etica e della morale. Gli autori hanno presentato l’opera giovedì scorso allo Spazio Guida di Chiaia Cultura, costume e galateo sotto il Vesuvio. Tra le pagine si discorre amabilmente di eleganza, shopping e dell’aperitivo contemporaneo, oppure di fenomenologia della mutanda. Cambiano i tempi, cambiano i codici di comportamento, cambiano i canoni estetici e del buon gusto. Tocca imparare come vivere e sopravvivere all’oggi. Tocca adeguarsi, come la rana che trova bello il rospo. Perché non è facile interpretare il nuovo mondo “liquido”. Possono aiutarci proprio la flessibilità, la velocità e una buona dose del vecchio, sano cinismo. Ecco la strada indicata da Raspini e Rossi che evidenziano la merce che, ancora oggi, risulta più preziosa: il tempo, lo spazio e il silenzio oltre il bon ton.