Tokyo e Shanghai in rally, contrastate le altre piazze finanziarie

46

Borsa italiana sulla parità: il Ftse Mib segna +0,04%, il Ftse Italia All-Share +0,03%, il Ftse Italia Mid Cap -0,03%, il Ftse Italia Star +0,37%.
Mercati azionari europei incerti in avvio: DAX -0,2%, CAC 40 -0,4%, FTSE 100 +0,4%, IBEX 35 +0,1%.
In rialzo Tokyo con il Nikkei 225 a +1,96%. Nel complesso positive le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a +1,24%, a Hong Kong l’Hang Seng a -0,61%
Euro in lieve rialzo contro il dollaro dopo l’affondo di venerdì a 1,0708, livello più basso da aprile. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0770.
Mercati obbligazionari europei deboli in avvio. Il rendimento del BTP decennale è in rialzo di 4 bp rispetto alla chiusura precedente all’1,82%, quello del Bund sale di 2 bp allo 0,70%. Lo spread è quindi in rialzo di 2 bp a 112.
Positivi i petroliferi che approfittano del recupero del greggio dai minimi di venerdì. Attualmente il future sul Brent segna 48,40 $/barile (da 47,28), il WTI 44,50 (da 44,12).

Borse asiatiche

L’ottava si apre come si era chiusa la precedente, con una seduta contrastata per i mercati asiatici ma anche con il rally che continua per Tokyo e Shanghai. Dopo che venerdì Wall Street aveva vissuto una seduta mista, gli occhi erano tutti puntati sui dati della bilancia commerciale cinese, che si sono rivelati sostanzialmente peggiori rispetto alle attese.

Secondo i dati diffusi nel weekend dalla General Administration of Custom (l’autorità delle dogane cinesi), in ottobre l’export è calato in Cina, nel quarto mese consecutivo di declino, del 6,9% contro il 3,7% di flessione di settembre (e del 5,5% in agosto) e ben oltre rispetto al 3,0% atteso dagli economisti. L’import è invece crollato su base annua del 18,8% dopo il 20,4% di settembre (e la flessione del 13,8% in luglio), e contro il declino del 16,0% del consensus. Il dato combinato di export e import ha registrato un declino dell’8,5% nei primi dieci mesi dell’anno, contro l’obiettivo di crescita del 6% di Pechino.

Notizie non buone che hanno colpito gran parte delle Borse della regione: Mumbai ha perso oltre l’1% mentre a Seoul il Kospi ha fatto segnare un declino dello 0,75% al termine della seduta.

A deprimere la fiducia in Asia sono stati anche i positivi dati sull’occupazione diffusi venerdì in Usa, che hanno spinto il dollaro ai massimi di sette mesi sulle principali valute

Un declino dei listini confermato dalla perdita di circa l’1% per l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ma la piazza più colpita è stata quella di Sydney, con la flessione dell’1,83% segnata dall’S&P/ASX 200.

La Borsa australiana ha sofferto da una parte per i dati cinesi e dall’altra per il rafforzamento del dollaro che ha spinto di nuovo al ribasso le materie prime. L’oro ai minimi di tre mesi ha portato al sell-off per i titoli del settore: Evolution Mining e Newcrest Mining hanno chiuso in perdita del 6,93 e del 5,52% rispettivamente.

Discorso simile per il petrolio, nonostante il recupero dei corsi dopo il significativo declino di venerdì. Sul petrolio, comunque, il peso del rafforzamento del dollaro continua a farsi sentire e per questo a Sydney i titoli del settore hanno perso terreno, con Santos che ha visto interrotte le sue contrattazioni sull’annuncio della vendita del 35% del giacimento di Kipper alla giapponese Mitsui & Co. e dell’emissione di azioni per 3 miliardi di dollari australiani (pari a poco meno di 2 miliardi di euro).

Quarta seduta di fila di guadagni, invece, per Tokyo, con il Nikkei 225 che ha chiuso in progresso dell’1,96% al traino di grandi esportatori come Nikon, Sony e Nintendo (tutti in crescita del 2-4%), anche nel settore automotive: Toyota Motor, Nissan e Honda Motor hanno guadagnato intorno al 2% nella giornata.

Continua a restare in territorio bull Shanghai: Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 scambiano in progresso dell’1,5-2% a circa un’ora dalla chiusura degli scambi. Ancora meglio fa lo Shenzhen Composite, il cui apprezzamento è superiore ai due punti percentuali.

Soffre, invece, la piazza di Hong Kong: sia l’Hang Seng che l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica, sono infatti in perdita seppure moderata.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso l’ultima seduta della settimana contrastati. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,26%, il Nasdaq Composite lo 0,38%. L’S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,03%.

Nel primo pomeriggio il Dipartimento del Lavoro USA aveva reso noto che nel mese di ottobre i nuovi posti di lavoro, nei settori non agricoli, sono aumentati di 271 mila unità. Il dato è nettamente superiore alle attese degli analisti che si aspettavano una crescita di 180 mila impieghi. Tuttavia è stata rivista al ribasso la rilevazione di settembre a 137 mila impieghi dai 142 mila precedenti. Il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 5% (consensus 5,1%). Il salario orario medio è cresciuto dello 0,4% su base mensile battendo le attese gli analisti fissate su un incremento dello 0,2%.

I forti riscontri dal mercato del lavoro hanno messo le ali al dollaro Usa che si è portato sui massimi da aprile contro l’euro. Il cross euro/dollaro è sceso di oltre una figura dopo i dati, toccando un minimo a 1,0715, livello più basso da metà aprile.

A beneficiarne è stato il settore bancario mentre le utility (comparto tradizionalmente svantaggiato da un incremento del costo del denaro) sono state penalizzate.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana miste. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,3%. Sopra la parità il Ftse100 di Londra (+0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,05%).

In Germania il surplus della bilancia commerciale a settembre si e’ attestato a 19,4 miliardi di euro, dai 19,4 di agosto, risultando inferiore alle attese degli economisti, che avevano previsto un avanzo pari a 20 miliardi di euro. L’Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha inoltre riportato che le esportazioni sono aumentate del 2,6% rispetto a settembre o 2014 e le importazioni del 3,6% nello stesso periodo.

Più tardi (alle 10,30 ora italiana) sarà annunciato l’indice Sentix di novemb re. La fiducia dei consumatori della zona euro è attesa in crescita a novembre a 13,2 punti da 11,7 punti.

Italia

Piazza Affari venerdì scorso ha chiuso in rialzo trascinata dalla brillante performance dei titoli del comparto finanziario. La notizia di giornata sono stati i dati sul mercato del lavoro Usa: a ottobre negli Stati Uniti sono stati creati 271 mila nuovi posti di lavoro, oltre le attese degli analisti che erano pari a 185 mila posti, mentre la disoccupazione è scesa al 5%. Dati che spalancano le porte al rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve nel meeting del 16 dicembre. Dopo i dati il dollaro ha avuto un’accelerazione rialzista con il cambio euro/dollaro sceso sotto 1,07, ai minimi degli ultimi sei mesi. Al rialzo anche i rendimenti del Treasury decennale, schizzati al 2,32% sui livelli più elevati da luglio. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dell’1,37% a 22.529 punti.

I dati macro attesi oggi
Lunedì 9 novembre 2015

08:00 GER Bilancia commerciale destag. set;

10:30 EUR Indice Sentix (fiducia investitori) nov;

15:00 EUR Riunione Eurogruppo;

18:00 USA Intervento Rosengren (Fed).