Borsa: si allenta la pressione, Milano dimezza il calo

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Si allenta la pressione sulle Borse, in scia al rialzo delle quotazioni del petrolio. Londra gira in territorio positivo (+0,07%), Parigi riduce il calo allo 0,43%, Francoforte all’1,03% e Milano dimezza le perdite all’1,2% per cento.

In particolare sul listino di Piazza Affari torna agli scambi Mps (-5,5%) e brillano Eni (+2,3%) e Saipem (+4%). 

Le Borse europee, a metà mattinata, si muovevano tutte in ribasso in scia alla Fed che ha mantenuto invariati i tassi di interessi ma ha espresso preoccupazione per lo stato dell’economia. Milano ha sofferto più delle altre Piazze.

Ancora una seduta da dimenticare per la Borsa di Shanghai che cede il 2,92%. A pesare, ancora una volta, le incertezze sulla tenuta dello yuan e l’onda lunga della gelata arrivata ieri dai dati sull’industria cinese, al settimo calo consecutivo. Forte corrente di vendite anche su Shenzhen che perde il 4,18 per cento.

Prese di beneficio sul mercato giapponese dopo la crescita della vigilia: la borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,7% con l’indice Nikkei che scende a 17.041,45 punti.

Borse di Asia e Pacifico incerte dopo che la Fed che ha mantenuto invariati i tassi di interesse, ha espresso preoccupazione per lo stato dell’economia. A pesare sui mercati è sempre la Cina all’indomani del settimo calo consecutivo dell’industria cinese che si fa sentire su Shanghai con il listino che perde il 2,92 per cento. Il listini guardano anche al saliscendi del petrolio. Tra le Borse male anche Shenzhen (-4,18%). Poco mossa, invece, Hong Kong (-0,13%), in lieve rialzo Seul (+0,48%), Sidney (+0,60%) e debole Tokyo (-0,71%) alla vigilia di una serie di dati macro tra cui l’inflazione e la produzione industriale. “La Fed riconosce la realtà” e cioè “che la prospettiva è diventata più incerta e sta segnalando che ci possono essere meno rialzi dei tassi”, sottolinea a Bloomberg Shane Oliver della AMP Capital Investors a Sidney. Sul fronte europeo i futures sono in negativo. Tra i dati sensibili di giornata il pil in Gran Bretagna, la fiducia dei consumatori nell’Eurozona e l’inflazione in Germania.

 

Si allenta la pressione sulle Borse, in scia al rialzo delle quotazioni del petrolio. Londra gira in territorio positivo (+0,07%), Parigi riduce il calo allo 0,43%, Francoforte all’1,03% e Milano dimezza le perdite all’1,2% per cento.

In particolare sul listino di Piazza Affari torna agli scambi Mps (-5,5%) e brillano Eni (+2,3%) e Saipem (+4%). 

Le Borse europee, a metà mattinata, si muovevano tutte in ribasso in scia alla Fed che ha mantenuto invariati i tassi di interessi ma ha espresso preoccupazione per lo stato dell’economia. Milano ha sofferto più delle altre Piazze.

Ancora una seduta da dimenticare per la Borsa di Shanghai che cede il 2,92%. A pesare, ancora una volta, le incertezze sulla tenuta dello yuan e l’onda lunga della gelata arrivata ieri dai dati sull’industria cinese, al settimo calo consecutivo. Forte corrente di vendite anche su Shenzhen che perde il 4,18 per cento.

Prese di beneficio sul mercato giapponese dopo la crescita della vigilia: la borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,7% con l’indice Nikkei che scende a 17.041,45 punti.

Borse di Asia e Pacifico incerte dopo che la Fed che ha mantenuto invariati i tassi di interesse, ha espresso preoccupazione per lo stato dell’economia. A pesare sui mercati è sempre la Cina all’indomani del settimo calo consecutivo dell’industria cinese che si fa sentire su Shanghai con il listino che perde il 2,92 per cento. Il listini guardano anche al saliscendi del petrolio. Tra le Borse male anche Shenzhen (-4,18%). Poco mossa, invece, Hong Kong (-0,13%), in lieve rialzo Seul (+0,48%), Sidney (+0,60%) e debole Tokyo (-0,71%) alla vigilia di una serie di dati macro tra cui l’inflazione e la produzione industriale. “La Fed riconosce la realtà” e cioè “che la prospettiva è diventata più incerta e sta segnalando che ci possono essere meno rialzi dei tassi”, sottolinea a Bloomberg Shane Oliver della AMP Capital Investors a Sidney. Sul fronte europeo i futures sono in negativo. Tra i dati sensibili di giornata il pil in Gran Bretagna, la fiducia dei consumatori nell’Eurozona e l’inflazione in Germania.