Borsa: Tokyo, chiude in netto calo (-3,40%)

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La Borsa di Tokyo termina il primo giorno di contrattazioni dopo il sisma avvenuto nella prefettura di Kumamoto con un ribasso sostenuto del 3,40%: il Nikkei ha ceduto oltre 570 punti a quota 16.275.95. Il terremoto di magnitudo 7.3 verificatosi nel corso del fine settimana nella regione del Kyushu, ha aumentato l’instabilità sui mercati finanziari, con gli investitori che guardano all’interruzione della produzione annunciata dalle principali aziende nell’intera regione, da Toyota a Sony, da Bridgestone a Panasonic, e il conseguente impatto dei danni sull’intero comparto assicurativo. Il comunicato poco incisivo dei ministri delle Finanze del G20, dopo i 2 giorni di incontri a Washington, insieme al mancato accordo tra i paesi dell’Opec sul taglio della produzione sono serviti come catalizzatori per un nuovo e pronunciato apprezzamento dello divisa giapponese, considerata dagli investitori come valuta rifugio. Lo yen è tornato a scambiare a quota 108 sul dollaro e a 122 sull’euro, ai massimi dall’aprile 2013.

Petrolio: Wti cala a 37,61 dollari  – Petrolio in calo sui mercati dopo l’annuncio dell’Arabia saudita che si è detta pronta a firmare un accordo per il congelamento della produzione di petrolio solo se parteciperanno tutti i maggiori produttori, compreso l’Iran. Il greggio Wti scende a 37,61 dollari al barile perdendo 2,7 dollari. Giù anche il Brent a 40,10 dollari.

La Borsa di Tokyo termina il primo giorno di contrattazioni dopo il sisma avvenuto nella prefettura di Kumamoto con un ribasso sostenuto del 3,40%: il Nikkei ha ceduto oltre 570 punti a quota 16.275.95. Il terremoto di magnitudo 7.3 verificatosi nel corso del fine settimana nella regione del Kyushu, ha aumentato l’instabilità sui mercati finanziari, con gli investitori che guardano all’interruzione della produzione annunciata dalle principali aziende nell’intera regione, da Toyota a Sony, da Bridgestone a Panasonic, e il conseguente impatto dei danni sull’intero comparto assicurativo. Il comunicato poco incisivo dei ministri delle Finanze del G20, dopo i 2 giorni di incontri a Washington, insieme al mancato accordo tra i paesi dell’Opec sul taglio della produzione sono serviti come catalizzatori per un nuovo e pronunciato apprezzamento dello divisa giapponese, considerata dagli investitori come valuta rifugio. Lo yen è tornato a scambiare a quota 108 sul dollaro e a 122 sull’euro, ai massimi dall’aprile 2013.

Petrolio: Wti cala a 37,61 dollari  – Petrolio in calo sui mercati dopo l’annuncio dell’Arabia saudita che si è detta pronta a firmare un accordo per il congelamento della produzione di petrolio solo se parteciperanno tutti i maggiori produttori, compreso l’Iran. Il greggio Wti scende a 37,61 dollari al barile perdendo 2,7 dollari. Giù anche il Brent a 40,10 dollari.