Borse, brilla Tokyo ai massimi di sette anni

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A cura di Antonio Arricale La borsa di Tokyo si è portata ai massimi dopo oltre sette anni. L’indice Nikkei ha segnato un salto di oltre 2 punti percentuali chiudendo la seduta A cura di Antonio Arricale La borsa di Tokyo si è portata ai massimi dopo oltre sette anni. L’indice Nikkei ha segnato un salto di oltre 2 punti percentuali chiudendo la seduta a 17.124 punti, sui massimi dal novembre 2007. A dare ulteriore spinta al listino nipponico è stata l’ennesima discesa delle quotazioni dello yen con cross usd/yen portatosi in area 116 sulle attese di un rinvio dell’ulteriore rialzo dell’aliquota Iva. La prova di forza della Borsa di Tokyo, abbinata ai nuovi record toccati ieri sera da Wall Street, sostiene oggi anche le Borse europee con Piazza Affari in rialzo dello 0,7% dopo la prima mezz’ora di contrattazioni in attesa della raffica di trimestrali in arrivo oggi, in particolare quelle di tutte le big bancarie. Rialzo più marcato per Madrid (+0,98%), mentre salgono di circa mezzo punto percentuale Parigi e Francoforte. A dare la spinta all’azionario giapponese – ottimi i servizi per i consumatori, la telefonia e la tecnologia – già protagonista nelle scorse settimane a seguito del nuovo allentamento monetario da parte della Bank of Japan, sono le ultime indiscrezioni circa le prossime mosse del premier Shinzo Abe. Secondo il quotidiano Yomiuri, Abe sarebbe intenzionato a convocare le elezioni anticipate nel caso decidesse di rinviare l’aumento delle imposte. L’ulteriore aumento dell’aliquota IVA dall’8% al 10% è previsto nell’ottobre del 2015. Il primo aumento dell’Iva, dal 5 all’8%, è effettivo dall’aprile scorso e ha impattato negativamente sull’economia giapponese con Pil annualizzato in calo dell’1,7% nel secondo trimestre dell’anno. La maggioranza dei giapponesi risulta contrario a un nuovo aumento delle tasse e la mossa di ritardare il rialzo dell’IVA e indire elezioni anticipate potrebbe consentire ad Abe di riguadagnare consensi. Borse asiatiche Giornata positiva per i principali indici asiatici. Brilla in particolare Tokyo con l’indice Nikkei che sale di oltre 2 punti percentuali chiudendo la seduta a 17124 punti, sui massimi dal lontano novembre 2007. A livello settoriale ottimi i servizi per i consumatori, la telefonia e la tecnologia. Prevalgono gli acquisti anche tra le principali Borse dell’area. Seul ha guadagnato lo 0,24% mentre Taiwan ha limato lo 0,18%. Miste le altre borse ancora aperte con Hong Kong che guadagna lo 0,28% e Shanghai che cede lo 0,24% all’indomani della sigla dell’accordo di aggregazione tra i due listini. Poco sotto la parità Singapore -0,13% e Kuala Lumpur -0,17%. Bene Bangkok +0,51% e Jakarta +1,32%. Borsa Usa Wall Street ha chiuso la seduta in moderato rialzo in scia alle buone trimestrali e all’ottimismo degli investitori nei riguardi dell’economia a stelle e strisce. L’indice Dow Jones e l’S&P500 hanno in particolare aggiornato i massimi chiudendo rispettivamente in rialzo dello 0,23% a 17.613,74 punti e dello 0,31% a 2.038,26 punti. L’indice Nasdaq si è invece attestato a 4.651,62 punti mostrando un progresso dello 0,41%. Europa Chiusura in rialzo per le principali Borse europee, ieri, complice la buona intonazione di Wall Street. A fine giornata a Londra l’indice Ftse ha terminato con un rialzo dello 0,67% a 6611 punti, mentre a Francoforte il Dax ha guadagnato lo 0,65% a 9351 punti e a Parigi il Cac40 ha incassato lo 0,79% a 4222 punti. Pochi gli spunti macro in giornata. Gli operatori si sono mossi cauti in attesa delle stime sul Pil relativo al terzo trimestre che verranno diffuse verso la fine della settimana e che daranno una indicazione più precisa sullo stato dell’economia nella zona euro, dopo che la scorsa settimana la Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita. Italia Piazza Affari ha chiuso in rialzo aumentando i guadagni nel finale di seduta in scia al nuovo record dell’indice S&P 500 a Wall Street. La mattinata era stata nervosa in scia al settembre nero della produzione industriale italiana, scesa dello 0,9% su base mensile e del 2,9% annuo, e delle stime di Moody’s, che per il 2015 vedono il Pil tricolore tra +0,5% e -0,5%. Nel suo “Global Macro Outlook” l’agenzia Usa ha inoltre fatto sapere di non aspettarsi una significativa crescita del Pil mondiale nei prossimi due anni. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,85% a 19.258 punti. Tra le banche le vendite hanno prevalso sulle popolari: Banco Popolare ha ceduto il 3,07% a 10,41 euro, Popolare dell’Emilia Romagna l’1,62% a 5,46 euro, Popolare di Milano l’1,80% a 0,544 euro, Ubi Banca l’1,57% a 5,63 euro. Positivi invece i titoli delle due principali banche del Paese ala vigilia dei conti: Intesa SanPaolo ha guadagnato l’1,53% a 2,244 euro, mentre Unicredit ha mostrato un progresso dell’1,72% a 5,595 euro. Tonfo di Azimut (-5,30% a 17,30 euro) che ha risentito ancora dei conti trimestrali diffusi giovedì insieme al nuovo piano industriale. Brillante Enel (+2,40% a 3,916 euro) in scia alle parole dell’Ad Francesco Starace che ha fatto sapere che il collocamento del 17% di Endesa è iniziato molto bene.


I dati macro attesi oggi Martedì 11 novembre 2014 USA Mercati chiusi per festività; 00:50 GIA Bilancia partite correnti set; 06:00 GIA Indice fiducia consumatori ott; 07:00 GIA Indice Economy Watchers Sentiment ott; 07:00 GIA Ordini macchinari utensili (prelim.) ott.