A cura di Antonio Arricale
Borse asiatiche deboli questa mattina, preoccupate ancora una volta dallo stallo nelle trattative tra la Grecia ed i propri creditori. Si va incontro al week end decisivo per il paese ellenico, come ribadito anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, week end durante il quale verrà probabilmente presa la decisione definitiva.
Borse asiatiche
Il Nikkei ha chiuso in calo dello 0,31% a 20706 punti, ribasso più consistente a Hong Kong che arretra dell’1,86% mentre Seoul è riuscita a rimanere sopra la parità guadagnando lo 0,25%. Pesante ribasso per la borsa cinese con l’indice Composite in calo di oltre 6,5 punti percentuali, gli addetti ai lavori sono apparsi preoccupati per la decisione delle autorità competenti di restringere i margini sull’operatività in azioni. Molti i dati macro rilasciati questa mattina in Giappone. In maggio la spesa delle famiglie, secondo quanto comunicato dal ministero di Affari interni e Comunicazione nipponico, è tornata a crescere dopo il declino dell’1,3% di aprile e il crollo del 10,6% segnato in marzo (-2,9% e -5,1% rispettivamente in febbraio e gennaio). Lo scorso mese, infatti, dopo 13 mesi consecutivi di declino il dato ha segnato un incremento del 4,8% su base annuale, contro attese degli analisti per un progresso del 3,6%. Su base mensile la lettura è per un progresso del 2,4% dopo il crollo del 5,5% segnato in aprile (+2,4% di marzo e +0,8% in febbraio) e a fronte del 2,2% atteso dagli economisti. Il tasso di disoccupazione secondo quanto riportato dal ministero di Affari interni e Comunicazione nipponico, è rimasto stabile a maggio al 3,3% (dato più basso degli ultimi 18 anni) segnato anche in aprile e in linea con le attese degli economisti (il dato si era attestato al 3,4% in marzo, al 3,5% in febbraio e al 3,6% in gennaio). Secondo i dati diffusi dal ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione, l’inflazione su base annua è cresciuta in maggio dello 0,5% continuando a rallentare dallo 0,6% di aprile (il dato si era mosso tra il 2,2% e il 2,4% da novembre fino a marzo) ma sopra allo 0,4% atteso dagli economisti. Il dato core, escludendo gli alimenti freschi, segna un progresso dello 0,1% contro lo 0,3% registrato in aprile (+2,2% in marzo) e a fronte dello zero del consensus. Su base mensile l’inflazione è cresciuta dello 0,3% dopo lo 0,1% di aprile, mentre quella core ha segnato un incremento dello 0,2% dopo il progresso dello 0,1% in aprile.
Borsa Usa
Con la crisi greca ancora in stand-by (ogni possibile decisione è rimandata a sabato), Wall Street ha segnato la seconda seduta consecutiva in territorio negativo, seppure con perdite limitate, trainata al ribasso soprattutto dai settori energia e trasporti: il Dow Jones Transportation Average ha perso lo 0,85% (in declino del 10,6% dai massimi dello scorso 29 dicembre). Bene l’indice S&P 500 Health Care Sector (in progresso dello 0,5%), dopo che la U.S. Supreme Court ha confermato le sovvenzioni fiscali, punto chiave per la legge di riforma sanitaria del presidente Barack Obama. Primi beneficiari gli operatori di strutture ospedaliere come Tenet Healthcare +12,24% (titolo migliore nella seduta per l’S&P 500), Hca H oldings +8,82% e Universal Health Services +7,73%. Sul fronte macroeconomico interno, la spesa per consumi personali è cresciuta dello 0,9% in maggio ai massimi dall’agosto 2009 e oltre lo 0,7% del consensus (in aprile era cresciuta dello 0,1%). Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 19 giugno si sono attestate a 271.000 unità, contro 268.000 della settimana precedente ma sotto alle 272.000 attese dagli analisti. Markit Economics ha comunicato la stima preliminare di giugno dell’indice Pmi dei servizi. La lettura a 54,8 punti segna un calo dai 56,4 punti di maggio e leggermente sotto al valore medio di 55,9 punti dalla fine del 2009. Il Dow Jones Industrial Average ha perso 75,71 punti pari allo 0,42% a quota 17.890,36. L’S&P 500 è arretrato di 6,27 punti pari allo 0,30% a 2.102,31. Il Nasdaq Composite ha segnato un declino dello 0,20% pari a 10,22 punti a quota 5.112,19. Tra in singoli titoli, Accenture +1,75% guadagna su risultati relativi al terzo trimestre segnati dal calo dell’utile netto da 1,26 a 1,24 dollari per azione, a fronte di ricavi in crescita da 7,34 a 7,77 miliardi di dollari. L’eps rettificato si è attestato a 1,30 dollari. Il consensus di FactSet era per un utile di 1,22 dollari su 7,54 miliardi di ricavi. Accenture ha anche migliorato da 4,66-4,76 a 4,73-4,78 dollari la stima di eps rettificato nell’intero esercizio (in chiusura a fine agosto). Bed Bath & Beyond -1,58% ha invece presentato una trimestrale deludente: i profitti sono calati del 15% con la crescita delle spese che ha controbilanciato in negativo il progresso del 3,1% delle vendite. L’eps è rimasto invariato a 93 centesimi di dollaro contro i 94 centesimi previsti dal consensus. In rally Eli Lilly +3,09% grazie alla vittoria di una causa in Gran Bretagna. La concorrenza non potrà produrre farmaci generici alternativi al suo antitumorale Alimta. In aggiunta Bank of America Merrill Lynch ha migliorato da neutral a buy il giudizio sulla big pharma. Vola Winnebago Industries +9,03% dopo aver epresentato una trimestrale migliore delle attese. Il produttore di camper dello Iowa ha registrato nel terzo trimestre un incremento delle consegne di veicoli dell’11,4% mentre l’intero settore segna significativi progressi. Secondo la Recreation Vehicle Industry Association, in Usa quest’anno verrano acquistati 380.000 camper, livello più alto dal 2007 e in crescita del 6,5% rispetto al 2014. Nei tre mesi allo scorso 30 maggio, Winnebago ha segnato utili in progresso da 42 a 43 centesimi per azione su ricavi cresciuti del 7,6% a 266,5 milioni di dollari. Il consensus di Thomson Reuters era per 41 centesimi di eps e 261,4 milioni di ricavi. In decisa crescita anche Iac/InterActive +5,09%. La società Usa che gestisce marchi affermati del Web del calibro di Ask.com, Vimeo o Meetic ha presentato il piano per lo spin-off del sito di dating online Match.com attraverso un’Ipo a Wall Street.
Europa
Avvio sottotono per i maggiori indici azionari europei dopo il nulla di fatto dei confronti di ieri sulla Grecia e l’aggiornamento dell’Eurogruppo a domani in vista della difficile scadenza del 30 giugno per i pagamenti. Il Dax tedesco cede lo 0,5%, il Cac 40 francese lo 0,64% e l’Ibex 35 spagnolo lo 0,65 per cento. In rosso anche il Ftse 100 britannico (-0,43%) mentre il Ftse Mib italiano perde lo 0,69%. In un paniere tedesco sottotono con perdite diffuse sia tra i titoli finanziari che industriali, spicca il balzo in controtendenza della società K+S N (+32,55% a quota 38,506 euro) dopo l’offerta della canadese Potash Corp da 40 euro che punta a consolidare il gigante mondiale dei fertilizzanti. A Parigi il titolo del colosso dei cieli Airbus cede l’1,18% subendo la cattiva intonazione dei mercati. Airbus ha emesso bond convertibili per 500 milioni di euro. A Londra, nel contesto di vendite diffuse su tutti i comparti, si muove in controtendenza il titolo di Tesco: l’azione della catena globale della distribuzione segna un rialzo del 2,62% a 223,45 GBp. Oggi il management dovrà rendere conto ai soci di vendite in calo e degli scandali contabili che hanno coinvolto la società e portato all’uscita di diversi amministratori. A incoraggiare i corsi però contribuiscono i dati diffusi oggi sulle vendite del primo trimestre che hanno mostrato una flessione dell’1,3% inferiore alle attese degli analisti e del gruppo.
Italia
Vendite diffuse a Piazza Affari: ancora in stallo le trattative sulla Grecia dopo i confronti di ieri e la presentazione all’Eurogruppo di due proposte distinte dai creditori (Commissione Ue, Bce e Fmi) e dal governo greco. I ministri finanziari dell’Eurozona svolgeranno ulteriori valutazioni sulle nuove proposte elleniche, ma le istituzioni creditrici hanno confermato che le posizioni ancora differiscono su diversi argomenti, mentre i ministri hanno chiesto ad Atene di accettare le proposte dei creditori. L’Eurogruppo, aggiunge la nota, si riunirà probabilmente ancora domani sabato 27 giugno. Il Ftse Mib segna un calo dello 0,66% e il Ftse Italia All Share dello 0,64%, il Ftse Italia Star dello 0,50%. Ieri Piazza Affari ha chiuso con un rialzo dello 0,85% con l’indice Ftse Mib a 23.642 punti. Ben comprati i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 2,06% a 15,80 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 2,82% a 8,385 euro, Popolare di Milano il 2,39% a 1,006 euro, Intesa SanPaolo l’1,88% a 3,452 euro, Ubi Banca l’1,18% a 7,665 euro, Unicredit l’1,65% a 6,465 euro, Mediobanca l’1,57% a 9,38 euro. Tonici i titoli della galassia Enel: la casa madre ha mostrato un progresso dell’1,09% a 4,24 euro, mentre la controllata Enel Green Power è avanzata dell’1,70% a 1,851 euro sfruttando la promozione a outperform arrivata questa mattina dagli analisti d i Exane. FCA ha invece lasciato sul parterre l’1,21% a 13,78 euro all’indomani della presentazione della nuova Alfa Romeo “Giulia”, dove Sergio Marchionne ha confermato gli obiettivi per il rilancio dell’Alfa. Invariata Telecom Italia (a 1,178 euro) dopo che Vivendi ha annunciato di essere salita al 14,9% del gruppo tlc, diventandone l’azionista di riferimento.
I dati macro attesi oggi
Venerdì 26 giugno 2015
01:30 GIA Consumi delle famiglie a/a mag;
01:30 GIA CPI (naz.) a/a mag;
01:30 GIA CPI (naz.) ex-alim. freschi a/a mag;
01:30 GIA Jobs to applicant ratio mag;
01:30 GIA Tasso di disoccupazione mag;
08:00 GER Prezzi import a/a mag;
08:45 FRA Fiducia consumatori giu;
10:00 EUR M3 dest. a/a mag;
10:00 ITA Fiducia consumatori giu;
10:00 ITA Indice di fiducia delle imprese giu;
16:00 USA Fiducia famiglie (Michigan) (finale) giu.