Brexit, l’economista: “Spettro recessione, rischi anche per Italia”

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Roma, 16 gen. (Labitalia) – “E’ una situazione che innanzitutto porta tanta incertezza dal punto di vista economico. Un’uscita traumatica, ‘dura’, della Gran Bretagna avrebbe effetti duri sull’economia del Paese e anche dell’Europa, con un rischio concreto di recessione. Un rischio per la Gran Bretagna ma naturalmente per tutti i Paesi europei che hanno un interscambio commerciale con il Regno Unito, come anche noi”. E’ lo scenario che l’economista Pietro Reichlin, professore di Economia alla Luiss ‘Guido Carli’ di Roma, traccia, in un’intervista ad Adnkronos/Labitalia, sulla Brexit dopo la bocciatura di ieri da parte del Parlamento del Regno Unito, dell’accordo May-Ue.

Secondo Reichlin, “lo scenario politico che immagino, anche se non è di mia competenza, è una rinegoziazione della Brexit e uno slittamento della data dell’uscita della Gran Bretagna”. “Ma questo confligge con la data delle elezioni europee, e quindi si alimenta ulteriore incertezza”, avverte.

Dal punto di vista economico, ribadisce Reichlin, “i segnali complessivi sull’andamento degli scambi commerciali che arrivano dal mondo non sono per niente positivi e questa incertezza sulla Brexit non fa che acuire i problemi”. In conclusione, per Reichlin, “va trovata una soluzione veloce e in tempi rapidi, altrimenti ci potrebbero essere effetti molto negativi per l’economia del Paese e dell’Europa”.

Per quanto riguarda invece i provvedimenti che il governo italiano dovrebbe licenziare nel prossimo cdm, e cioè reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni, Reichlin è molto critico. “Su questi provvedimenti -spiega- io ho una visione molto negativa, non hanno carattere espansivo e mettono a rischio i conti”. Per Reichlin, “quota 100 porterà alla riduzione della partecipazione attiva al lavoro di persone in età avanzata, e determinerà costi pesanti per la sostenibilità del nostro sistema. Non ancora nel 2019, ma i costi saranno crescenti negli anni successivi”.

E l’economista non crede alla convinzione del governo sull’entrata di giovani al posto di coloro che escono dal posto di lavoro: “Siamo assolutamente nel campo delle ipotesi; io quello che so è che ci sono tante aziende che approfitteranno di quota 100 perché hanno personale in esubero e quindi lasceranno uscire coloro che hanno i requisiti”. E sul reddito di cittadinanza l’economista sottolinea che si tratta “di una misura assistenzialistica che incoraggia il lavoro nero e potrebbe avere effetti negativi sulla partecipazione al lavoro: si tratta di una misura, di cui ancora non conosciamo appieno la platea ma che potrebbe avere effetti pesanti sui nostri conti”.