Bruxelles, il dolore e il lento ritorno alla normalità

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Alcuni volontari stanno raccogliendo con massima cura i messaggi, le lettere, le bandiere, tutti i ricordi che in queste ore sono stati deposti al memoriale improvvisato di Place Bourse, il luogo dove tutta Bruxelles ha voluto rendere omaggio ai caduti delle stragi di martedì. Preoccupati che questo materiale possa essere distrutto dalla pioggia, o anche solo dai passanti, diverse persone impiegate del Comune e volontari, stanno avvolgendo questi cimeli in carta assorbente, per poi metterli in grossi scatoloni di plastica. “Ancora non sappiamo dove finiranno, se in un museo o in quale luogo sarà deciso in futuro. Ora l’obiettivo – racconta uno di questi volontari – è archiviarli e preservarli. Questi fogli raccontano l’emozione e il dolore di una città, sono molto preziosi”.

Come a Piazza della Borsa, anche all’uscita della stazione metro di Maelbeek, qualche centinaio di bruxellesi rende omaggio, in modo spontaneo, alle vittime per la strage di martedì’. Molti di loro portano dei fiori, dei lumini. E c’è chi ha messo nei pressi della stazione un cartello raffigurante un cuore giallo e la scritta “Fate i waffles, non la guerra”, uno slogan, drammaticamente ironico, quasi surrealista, nel tipico spirito della città. Fra molti, raccolti in questa piccola folla, sono i compagni di università del 20/enne, studente di legge, Leopold Hecht ucciso qui, uno dei pochi corpi già identificati.

Alcuni volontari stanno raccogliendo con massima cura i messaggi, le lettere, le bandiere, tutti i ricordi che in queste ore sono stati deposti al memoriale improvvisato di Place Bourse, il luogo dove tutta Bruxelles ha voluto rendere omaggio ai caduti delle stragi di martedì. Preoccupati che questo materiale possa essere distrutto dalla pioggia, o anche solo dai passanti, diverse persone impiegate del Comune e volontari, stanno avvolgendo questi cimeli in carta assorbente, per poi metterli in grossi scatoloni di plastica. “Ancora non sappiamo dove finiranno, se in un museo o in quale luogo sarà deciso in futuro. Ora l’obiettivo – racconta uno di questi volontari – è archiviarli e preservarli. Questi fogli raccontano l’emozione e il dolore di una città, sono molto preziosi”.

Come a Piazza della Borsa, anche all’uscita della stazione metro di Maelbeek, qualche centinaio di bruxellesi rende omaggio, in modo spontaneo, alle vittime per la strage di martedì’. Molti di loro portano dei fiori, dei lumini. E c’è chi ha messo nei pressi della stazione un cartello raffigurante un cuore giallo e la scritta “Fate i waffles, non la guerra”, uno slogan, drammaticamente ironico, quasi surrealista, nel tipico spirito della città. Fra molti, raccolti in questa piccola folla, sono i compagni di università del 20/enne, studente di legge, Leopold Hecht ucciso qui, uno dei pochi corpi già identificati.