Bruxelles: media, Faysal Cheffou è l’uomo col cappello

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E’ Faysal Cheffou il terzo uomo, quello con il cappello nero nelle immagini delle videocamere, che ha partecipato alla strage dell’aeroporto di Bruxelles martedì scorso. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir sottolineando che comunque ancora non è arrivata una conferma dalla Procura. Cheffou è stato fermato giovedì sera e il suo arresto è stato confermato ieri dopo un lungo interrogatorio. E’ stato identificato grazie alla testimonianza chiave del tassista che martedì aveva accompagnato il commando a Zaventem.
Il tassista ha riconosciuto Faisal Cheffou durante un “confronto all’americana” in cui il conducente ha potuto vedere alcune persone sospettate. Inoltre, il quotidiano scrive che l’esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza all’aeroporto e in Place Meiser (nel quartiere di Schaerbeek, lo stesso luogo dove ieri è stato ferito ed arrestato un uomo alla fermata dei tram) hanno permesso di stabilire che è riuscito a fuggire. L’ufficio della procura non ha ancora confermato l’identificazione di Cheffou come l’uomo col cappello, ma Le Soir riferisce che fonti della polizia lo hanno indicato come “molto probabile”. Secondo quanto riferisce il quotidiano Derniere Heure, Cheffou è un giornalista indipendente che ha denunciato, con alcuni video postati in rete, i maltrattamenti subiti dai migranti musulmani in un centro di detenzione per i clandestini. Inoltre, la polizia municipale del quartiere di Ixelles, lo aveva sanzionato a più riprese per averlo scoperto mentre faceva propaganda radicale islamica presso i richiedenti asilo e i ‘sans papiers’ radunati da mesi nel parco Maximilien nei pressi dell’ufficio stranieri della capitale belga.

E’ Faysal Cheffou il terzo uomo, quello con il cappello nero nelle immagini delle videocamere, che ha partecipato alla strage dell’aeroporto di Bruxelles martedì scorso. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir sottolineando che comunque ancora non è arrivata una conferma dalla Procura. Cheffou è stato fermato giovedì sera e il suo arresto è stato confermato ieri dopo un lungo interrogatorio. E’ stato identificato grazie alla testimonianza chiave del tassista che martedì aveva accompagnato il commando a Zaventem.
Il tassista ha riconosciuto Faisal Cheffou durante un “confronto all’americana” in cui il conducente ha potuto vedere alcune persone sospettate. Inoltre, il quotidiano scrive che l’esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza all’aeroporto e in Place Meiser (nel quartiere di Schaerbeek, lo stesso luogo dove ieri è stato ferito ed arrestato un uomo alla fermata dei tram) hanno permesso di stabilire che è riuscito a fuggire. L’ufficio della procura non ha ancora confermato l’identificazione di Cheffou come l’uomo col cappello, ma Le Soir riferisce che fonti della polizia lo hanno indicato come “molto probabile”. Secondo quanto riferisce il quotidiano Derniere Heure, Cheffou è un giornalista indipendente che ha denunciato, con alcuni video postati in rete, i maltrattamenti subiti dai migranti musulmani in un centro di detenzione per i clandestini. Inoltre, la polizia municipale del quartiere di Ixelles, lo aveva sanzionato a più riprese per averlo scoperto mentre faceva propaganda radicale islamica presso i richiedenti asilo e i ‘sans papiers’ radunati da mesi nel parco Maximilien nei pressi dell’ufficio stranieri della capitale belga.