Bufaga, la startup che cattura e ricicla l’aria inquinata, a breve sul mercato

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Ogni anno, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico provoca 7 milioni di morti premature in tutto il mondo. Ogni giorno la discussione sulla qualità dell’aria diventa sempre più centrale nel dibattito pubblico delle nostre città, soprattutto nelle grandi metropoli che, a detta degli ultimi studi, accoglieranno sempre più abitanti nei decenni a venire.
Per ovviare a queste sfide epocali, un contributo decisivo potrebbe arrivare presto da un dispositivo smart che, installato sul tetto di ogni veicolo, sfruttando il processo passivo del flusso d’aria generato dal moto di quest’ultimo, avrebbe la capacità di assorbire, grazie ad un filtro antiparticolato, l’inquinamento dell’aria, catturando le polveri sottili e dando loro una seconda vita. È la rivoluzionaria idea della startup “Bufaga”, che prende il nome dall’uccellino che staziona fisso sul dorso dei grandi animali erbivori della savana, come i bufali, i rinoceronti e le giraffe, per nutrirsi degli insetti presenti sulla loro pelle.
Presentata nella Casa delle Tecnologie Emergenti alla Stazione Tiburtina di Roma e classificatasi poi prima nella Startcup Lazio 2022, Bufaga, dopo il rilascio del prototipo Beta nel dicembre 2022, sbarcherà sul mercato ad aprile 2023. A “mettere a terra” il progetto, una coesa squadra di giovani Under 30 che si sono conosciuti presso l’Università Roma Tre: dalla CEO Serena Mignucci, ingegnere ambientale, agli altri Co-founder, il CMO Francesco Gaudiano, il COO Federico Roviglioni, oltre ad altri due giovani ingegneri meccanici, Giuseppe Spinelli e Simone Cingolani.
Il dispositivo, in grado di raccogliere anche dati sui livelli di inquinamento di una determinata zona urbana, può essere installato, oltre che su mezzi di trasporto di diverse entità (autovetture in sharing, bus o navette aeroportuali), anche su una struttura fissa, a terra o sugli edifici, consentendo di compensare le emissioni inquinanti nell’atmosfera.
Bufaga, dotato di sensori IoT, è in grado di analizzare e monitorare la concentrazione di particelle fini nell’aria. Inoltre, esso rimuove gli elementi inquinanti tramite un filtro che consente di rimuovere fino a 22 grammi di particolato (ogni 5000 km percorsi), riducendo le emissioni nette dell’80% e salvando, in prospettiva, due vite umane.
Il viaggio verso un pianeta senza inquinamento, probabilmente, è cominciato.