È morto a 86 anni Carlo Mazzone, storico allenatore della Roma e del Brescia. Ne dà notizia ‘Il Messaggero’. Conosciuto nella Capitale come Sor Carletto, detiene il record di panchine in Serie A: 792 ufficiali, 797 considerando i cinque spareggi.
L’immagine della corsa sfrenata di Carlo Mazzone sotto la curva avversaria dopo un pari in Brescia-Atalanta, a sfogare la rabbia per gli insulti ricevuti, lo ha inseguito a dispetto di una carriera a schiena dritta, povera di risultati eclatanti ma ricca di riconoscimenti personali. Ma con la morte di Mazzone, se ne va il re dei tecnici di provincia, dove per provincia si intende il cuore del calcio italiano.
Dopo una carriera in campo da giocatore, il 24 novembre 1968 ad Ascoli l’esordio in panchina in sostituzione di Malavasi. A Carlo Mazzone è intitolata dal 2019 la Tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo del Duca della città marchigiana. Ad Ascoli, Mazzone rimane fino al 1975 conquistando due promozioni in tre anni, e portando i bianconeri fino in Serie A. A Firenze vince nel 1975 la Coppa di Lega Italo-Inglese e ottiene uno straordinario terzo posto nel campionato 1976-1977. Con il neopromosso Catanzaro nel 1978 ottiene due salvezze in Serie A. Nel 1980, però, torna dove aveva cominciato la carriera: ad Ascoli. In bianconero rimane altre cinque stagioni ottenendo grandi risultati come il sesto posto nel 1981/82 e le successive quattro salvezze consecutive. Poi Bologna, Lecce con la promozione in serie A, Pescara e Cagliari. Alla sua seconda stagione in Sardegna, sotto la sua guida i rossoblù conquistano uno storico sesto posto nel 1992/93: l’allenatore romano qualifica il Cagliari alla Coppa Uefa dopo 21 anni. Una impresa che gli vale la panchina della Roma. Carletto rimane per tre anni in giallorosso ottenendo settimo posto e due quinti posti. Fu lui a lanciare Francesco Totti: “Regazzì, vatte a fà la doccia, che cò loro ce parlo io”, rivolto da Mazzone ad un ancora 18enne Totti alle prese con i giornalisti. Poi Cagliari una stagione sfortunata con il Napoli, Brescia. Il binomio Mazzone-Baggio portò il Brescia alla serie record di quattro salvezze consecutive e la qualificazione alla Coppa Uefa sfiorata nel 2001, quando il club lombardo fu sconfitto dal Paris Saint-Germain nella finale dell’Intertoto. “Gestire Roberto Baggio è stato una passeggiata. Era un amico che mi faceva vincere la domenica”, diceva. E proprio dal destro del Divin Codino parte la storica corsa di Mazzone verso la curva dei tifosi dell’Atalanta, dove il tecnico festeggiò il gol del 3-3 in un derby pareggiato in rimonta. La fine della carriera a Livorno a 70 anni. In occasione di Livorno-Juventus, eguaglia il record di 787 presenze in panchina in Serie A di Nereo Rocco, superandolo già nella giornata successiva. È questa l’ultima stagione in panchina per Mazzone che a fine carriera, tra i professionisti, conterà 1.278 panchine ufficiali: record per il calcio italiano.