Camorra: gregari boss a vittima, Mimì si è preso collera

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(ANSA) – NAPOLI, 19 FEB – “Mimì si è preso collera, se non vuoi rivendere il negozio gli devi dare 230mila euro”: questo il tenore dell’intercettazione di una conversazione tra i gregari del clan Ferrara e l’imprenditore, un avvocato, vittima di una tentata estorsione da 230mila euro.
    Più volte, il clan, ha tentato di appropriarsi dell’immobile acquistato all’asta dall’imprenditore e precedentemente appartenuto ai genitori di tre delle sette persone fermate, che l’avevano perso per non avere pagato a una banca rate per 75mila euro.
    Dopo vari tentativi, contraddistinti anche da minacce, il clan, sempre attraverso i suoi gregari, convoca, lo scorso 21 gennaio, l’imprenditore a un incontro per formalizzargli l’ultima richiesta, un pizzo da 230mila, 20mila in meno rispetto al costo dell’immobile, così ripartiti: 80mila in contanti – da pagare in tre giorni – e 48 rate da tremila euro ciascuna. I gregari, inoltre, si sono fatti consegnare duemila euro, in due tranche, per la loro intercessione grazie alla quale l’iniziale richiesta estorsiva da 250 mila euro era stata ridotta a 230 mila.(ANSA).
   

(ANSA) – NAPOLI, 19 FEB – “Mimì si è preso collera, se non vuoi rivendere il negozio gli devi dare 230mila euro”: questo il tenore dell’intercettazione di una conversazione tra i gregari del clan Ferrara e l’imprenditore, un avvocato, vittima di una tentata estorsione da 230mila euro.
    Più volte, il clan, ha tentato di appropriarsi dell’immobile acquistato all’asta dall’imprenditore e precedentemente appartenuto ai genitori di tre delle sette persone fermate, che l’avevano perso per non avere pagato a una banca rate per 75mila euro.
    Dopo vari tentativi, contraddistinti anche da minacce, il clan, sempre attraverso i suoi gregari, convoca, lo scorso 21 gennaio, l’imprenditore a un incontro per formalizzargli l’ultima richiesta, un pizzo da 230mila, 20mila in meno rispetto al costo dell’immobile, così ripartiti: 80mila in contanti – da pagare in tre giorni – e 48 rate da tremila euro ciascuna. I gregari, inoltre, si sono fatti consegnare duemila euro, in due tranche, per la loro intercessione grazie alla quale l’iniziale richiesta estorsiva da 250 mila euro era stata ridotta a 230 mila.(ANSA).