Campania, 10mila assunzioni in tre mesi

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È prematuro parlare di ripresa però i segnali sono incoraggianti. Un rapporto curato da Unioncamere, realizzato monitorando i fabbisogni professionali delle imprese, prevede 9930 assunzioni in Campania nei primi tre mesi È prematuro parlare di ripresa però i segnali sono incoraggianti. Un rapporto curato da Unioncamere, realizzato monitorando i fabbisogni professionali delle imprese, prevede 9930 assunzioni in Campania nei primi tre mesi del 2015. Per numero di nuovi ingressi nel mercato del lavoro quella campana è la prima regione del Sud e la quinta in Italia. La riscossa del turismo La maggior parte delle assunzioni avviene nel settore dei servizi turistici, di alloggi e ristorazione (2010 posti), seguono commercio (1600 nuovi addetti) e costruzioni (1590). A dare un spinta al mercato del lavoro locale, peraltro, sono le aziende di piccole e medie dimensioni perché su 9930 ingressi 7810 sono effettuati in imprese con un organico non superiore a 49 dipendenti. Quanto alla forma dei contratti Unioncamere rileva che il 54,8 per cento sono a tempo determinato, il 33,5 per cento a tempo indeterminato, l’8,2 per cento con la forma dell’apprendistato e il 3,5 per cento con altre tipologie. Interessante l’approfondimento relativo alle motivazioni addotte dalle aziende. Nell’ambito delle assunzioni con contratto a tempo determinato il 35 per cento risponde all’esigenza di fronteggiare il picco dell’attività, il 32,7 per cento è legato a esigenze stagionali, il 26,7 per cento si concretizza in un periodo di prova e il 5,6 per cento rappresenta solo una soluzione temporanea. E le figure richieste in Campania quali sono? Il 43,8 per cento dei neo assunti sono impiegati o addetti alla vendita, il 32,1 per cento operai specializzati, il 12,1 per cento dirigenti, professionisti e tecnici, il 12 per cento figure non qualificate. Importante, per chi cerca lavoro, è la base professionale perché il 64,8 per cento dei nuovi ingressi in azienda nel primo trimestre del 2015 ha una specifica esperienza richiesta dal datore di lavoro. Largo ai meno giovani Nella maggior parte dei casi (48,3 per cento), e questo è un altro dato di particolare interesse, l’età dei neo dipendenti non conta mentre 27 per cento dei posti va a ragazzi di età non superiore a 29 anni e il 24,7 per cento a giovani che hanno superato i 30 anni. Indifferente anche il sesso, visto che nel 47,3 per cento dei casi non conta. Laddove viene preso in considerazione resta lo squilibrio in favore degli uomini (39,1 contro 13,6 per cento). Attenzione anche ai titoli. Se la laurea non aiuta Al 46,2 per cento degli assunti basta il diploma, il 23,9 per cento non possiede alcuna formazione specifica, il 21,2 per cento ha una particolare qualifica professionale e solo l’8,8 per cento è laureato. Si spiega così la continua fuga di cervelli dalla Campania, una regione in cui si assume poco chi ha una formazione di tipo accademico. Dal confronto tra le province della Campania emerge ovviamente un primato di Napoli, con 5600 assunzioni, seguita da Salerno (2000) e Caserta (1140). In termini percentuali, invece, Benevento è la provincia in cui si assume di più (50,4 per cento dei casi) con contratto a tempo indeterminato, soprattutto nel comparto delle costruzioni. Caserta e Salerno, rispettivamente con il 63,7 e il 59,7 per cento, sono invece le aree dove va più forte il contratto a tempo determinato, nella maggior parte dei casi nei comparti del commercio e dei servizi turistici o ricettivi.


Riparte il Mezzogiorno Lombardia 26.580 Veneto 13.300 Lazio 12.450 Emilia Romagna 12.200 Campania 9.930 Piemonte 9.840 Toscana 8.260 Sicilia 7.580 Puglia 6.570 Trentino 3.790 Liguria 3.490 Friuli 3.190 Marche 3.040 Calabria 2.890 Sardegna 2.840 Abruzzo 2.740 Umbria 1.850 Basilicata 1.280 Molise 540 Valle d’Aosta 440 Italia 132.780 Nord Ovest 40.350 Sud e isole 34.360 Nord Est 32.480 Centro 25.600