Campania, dai bond tesoretto da 3 miliardi

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Secondo Crif Agency delle 7.875 realtà italiane che hanno i requisiti per accedere a questo strumento finanziario 306 sono in Terra Felix Dove si fermano le banche può arrivare il mercato. È, Secondo Crif Agency delle 7.875 realtà italiane che hanno i requisiti per accedere a questo strumento finanziario 306 sono in Terra Felix Dove si fermano le banche può arrivare il mercato. È, in estrema sintesi, ciò che racconta lo studio condotto dalla società di rating, la prima in Italia, Crif Agency sulla capacità delle aziende italiane di finanziarsi attraverso l’emissione di mini bond. Delle 7.875 realtà produttive che hanno i requisiti per accedere a questo specifico strumento 306 sono campane. Quanto alla raccolta il potenziale delle imprese della principale regione del Sud Italia si attesta sui 3 miliardi di euro. Ed è una stima per difetto, tarata sul taglio minimo per l’emissione di un bond che al momento è pari a 5 milioni di euro. “Dall’analisi – dicono gli esperti di Crif Agency – emerge una particolare vivacità del mercato campano, dove spiccano le aziende di servizi e quelle farmaceutiche, in linea con il resto del Paese, e si difendono bene settori tradizionalmente prolifici per il territorio come agroalimentare e manifatturiero”. I nomi, per questioni di privacy e in alcuni casi legate alla quotazione in borsa delle società analizzate, sono top secret ma si può dire che nell’elenco delle 306 aziende campane c’è tutto il Gotha dell’economia locale. La solidità parte dal bilancio Le realtà campane prese in considerazione da Crif Agency sono società di capitali con un fatturato di almeno 10 milioni di euro, Ebitda (il margine operativo lordo, ndr) sempre positivo negli ultimi 3 anni e pari ad almeno il 7 per cento del fatturato nell’ultimo esercizio, una leva finanziaria (intesa come rapporto tra debiti e patrimonio netto) non superiore a 3 e un rapporto tra posizione finanziaria netta e Ebitda non superiore a 4. “Del resto – precisano dalla società di rating – queste sono le caratteristiche che tipicamente vengono identificate come necessarie, anche se non sufficienti”. Infatti, come spiega Francesco Grande, direttore marketing e business development di Crif Agency, “è necessario andare ad analizzare caso per caso le imprese al fine di valutarne i piani industriali e i progetti di sviluppo o di investimenti prima di poter offrire un quadro completo dell’investimento”. Più specificamente ciò significa che delle 306 società campane in possesso dei requisiti per emettere dei mini bond alcune possono arrivare anche a 50 milioni di euro e altre si devono fermare al taglio minimo perché magari il piano di sviluppo sottoposto al mercato non viene giudicato particolarmente appetibile. “Parliamo pur sempre di bond di scopo – chiarisce Grande – di conseguenza è importante presentarsi al cospetto degli investitori con idee e prodotti che possono essere giudicati vincenti e sui quali si ritiene sia utile scommettere”. Da Napoli il rilancio del Sud Nella classifica, tutta interna e non resa pubblica, delle realtà regionali al comando c’è la Lombardia con 2673 imprese classificate come finanziabili in caso di emissione di bond. La Campania, prima tra le regioni del Mezzogiorno, è al settimo posto. L’incidenza di aziende potenzialmente in target per l’emissione di mini bond è pari al 20,9 per cento del totale delle società con fatturato superiore a 10 milioni di euro attive sul territorio. A titolo di riferimento, la graduatoria nazionale è capeggiata dal Piemonte, con una quota pari al 30,8 per cento del totale, seguito dal Veneto, con il 29,5 per cento, e dalla Lombardia, con il 28,8 per cento. A livello provinciale, a Benevento l’incidenza delle società in target rispetto al totale sale al 30,2 per cento. Sopra la media regionale anche le province di Caserta (con il 22,9 per cento) e Napoli (con il 21 per cento). Infine, le province di Salerno e Avellino hanno un’incidenza, rispettivamente, del 19,2 per cento e 17,6 per cento. Chi ha già intrapreso la strada dei bond aziendali è la Adler, società leader del comparto automotive di proprietà dell’imprenditore Paolo Scudieri. Attraverso la controllata tedesca Hp Pelzer, infatti, Adler emette qualche settimana fa un bond da 230 milioni di euro con scadenza nel 2021 e cedola al 7,5 per cento. Un’operazione che ottiene il gradimento del mercato visto che gli ordinativi vanno tutti esauriti in poco tempo. Su questa strada potrebbero, a breve, cimentarsi big campani di aerospazio, agroalimentare e moda, società che hanno un solido profilo internazionale e che attraverso i bond potrebbero finanziare nuovi piani di espansione.


Il top nel capoluogo CAMPANIA 306 AVELLINO 18 BENEVENTO 13 CASERTA 39 NAPOLI 179 SALERNO 57 Così sono dislocate, a livello locale, le aziende che possono emettere propri titoli Avanza il Sannio CAMPANIA 20,9% AVELLINO 17,6% BENEVENTO 30,2% CASERTA 22,9% NAPOLI 21,0% SALERNO 19,2% L’incidenza, per singola provincia, sul totale del tessuto produttivo Meridione in ritardo NORD OVEST 45% NORD EST 29% CENTRO 16% SUD E ISOLE 10% La maggior parte delle società finanziabili è concentrata nell’area settentrionale La mappa dei settori SERVIZI 19% MECCANICA 15% INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA 13% AUTOMOBILISTICO 8% COSTRUZIONI 8% METALLURGICO 8% ALIMENTARE 7% TESSILE 7% ALTRI COMPARTI 6% INDUSTRIA ELETTRICA E ELETTRONICA 4% ALTRO MANIFATTURIERO 2% COMMERCIO 2% AGRICOLTURA 1% Ecco la suddivisione delle attività analizzate dall’agenzia di rating Crif Agency