Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori composto da Luca De Siena dell’Università di Aberdeen in collaborazione con l’Osservatorio Vesuviano Ingv, il laboratorio Rissc dell’Università degli Studi di Napoli e l’Università del Texas a Austin, afferma di aver scoperto, con sufficiente precisione, l’esatto luogo in cui potrebbe trovarsi la “zona calda” che alimenta il temibile supervulcano dei Campi Flegrei. La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports.
Fino a poche settimane fa non era noto dove si trovasse esattamente la camera magmatica che riscalda i materiali che si trovano poco sotto la caldera dei Campi Flegrei. Ora la situazione è ben diversa grazie ad alcune tecniche sismologiche che utilizzano piccole cariche per produrre micro-terremoti artificiali nel sottosuolo. Queste micro-onde sismiche sono in grado di “dipingere” agli occhi degli strumenti le caratteristiche delle rocce della caldera e proprio grazie a questa capacità è stato possibile localizzare la camera magmatica dei Campi Flegrei.