Canapa, col ritorno della filiera nuove opportunità in Campania

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Dopo l’approvazione in via definitiva al Senato della legge per la promozione della filiera della canapa, si aprono molte opportunità in Italia per le oltre 300 aziende che coltivano questa pianta su più di mille ettari. La produzione infatti può essere impiegata in molteplici usi: dai tessuti ai materiali edili, dall’olio, vernici, saponi, cere, cosmetici, detersivi, carta, imballaggi fino a pasta e birra. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’approvazione definitiva della legge sulla promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.

Particolarmente interessata alle possibilità di sviluppo è la Campania, dove la coltivazione della canapa è stata praticata in tutta la regione fino agli anni ’50 del secolo scorso. Negli anni ’20 la provincia di Caserta divenne la seconda provincia italiana per la produzione di canapa, così come da un documento dell’Istituto Luce realizzato nel 1936. Fino agli anni ’50 – ’60 l’areale tra Napoli e Caserta è stato uno dei principali bacini canapicoli del Paese. Era fonte di lavoro non solo per gli agricoltori ma anche per tutti quegli operai impiegati nell’industria manifatturiera tessile che dalla canapa traevano la materia prima per la successiva fase di lavorazione. La canapa oltre che un fenomeno economico per le zone campane, fu anche un fenomeno sociale e culturale.