Carabiniere ucciso, dimesso il collega /Video

24

 Foggia, 18 mag. (AdnKronos) – E’ stato dimesso stamane dopo un mese e 5 giorni di convalescenza nell’ospedale di San Giovanni Rotondo il carabiniere Pasquale Casertano, 26 anni, ferito in modo serio lo scorso 13 aprile durante la sparatoria che a Cagnano Varano, in provincia di Foggia, determinò la morte del maresciallo maggiore e vice comandante della Stazione dell’Arma, Vincenzo Di Gennaro, 46 anni. Giuseppe Papantuono, il pregiudicato che sparò perché non sopportava i controlli delle forze dell’ordine, venne arrestato poche ore dopo. Casertano, compagno di pattuglia della vittima, in un video ricorda il maresciallo Di Gennaro “fratello maggiore, persona che porterò per sempre nel cuore. Queste cose non si dimenticano mai ma vanno solo affrontate e superate. Bisogna solo andare avanti. Lui rimarrà per sempre nel mio cuore”. Il carabiniere, nel video diffuso sul canale Youtube dall’ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’, ringrazia “tutti i cittadini e la società civile che mi sono stati vicini in questo periodo brutto e particolare, anche solo tramite un messaggio o con i social, in particolare i bambini delle scuole che mi hanno scritto delle bellissime lettere d’affetto nei miei confronti che mi hanno emozionato davvero tanto. Quindi li ringrazio di cuore. Ci tengo anche a ringraziare soprattutto l’Arma dei carabinieri – prosegue Casertano – che mi è stata vicino in modo molto affettuoso e si è dimostrata davvero una grande famiglia. E’ stato molto importante il suo apporto e l’apporto dei colleghi che mi sono stati vicino tutti i giorni in qualunque momento da quando sono arrivato qui in ospedale fino adesso che è l’ultimo giorno di degenza e anche dopo sarà sicuramente così. Poi voglio ringraziare tutta l’equipe medica della Chirurgia Addominale 1, in particolare la dottoressa Barzocchi, primaria, colei che mi ha operato, tutti gli infermieri e gli operatori socio-sanitari che mi sono stati vicino, oltre che dal punto di vista clinico, anche psicologico. Quando c’era da scambiare due chiacchiere lo si faceva. Mi hanno aiutato molto in questo periodo a superare questa degenza molto lunga”, conclude il militare.