Carceri: Scotti, ‘Scarcerazioni? Così mafia mostra ai suoi e ai cittadini che suo potere è forte’ (2)

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(Adnkronos) – “Non lo conosco – spiega -ma la preoccupazione è quella di non sfilacciare lo Stato, di avere una reazione unitaria e composta. C’è bisogno di una forte coesione dello Stato. Non conosco la vicenda ma dico soltanto che bisogna rivolgere una grande attenzione a questi problemi”. “E il problema è che abbiamo bisogno di avere una solidità di azione”, dice ancora Scotti. Che ricorda quanto accaduto nella primavera del 1991 quando una sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, definito poi il giudice ‘ammazzasentenze’ aveva deciso di scarcerare una cinquantina di padrini per decorrenza dei termini. Ma l’allora ministro dell’Interno Vincenzo Scotti con il ministro della Giustizia di allora Claudio Martelli approvarono un provvedimento governativo contro le scarcerazioni facili. Un decreto varato in gran segreto dal Consiglio dei ministri il primo marzo 1991 con il pieno accordo della maggioranza. Conteneva l’interpretazione autentica di quelle norme del nuovo codice di procedura penale in base alle quali la prima sezione della Cassazione presieduta da Corrado Carnevale aveva deciso la liberazione per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva di 41 presunti boss mafiosi. “E lo facemmo in silenzio, in gran segreto…”, dice oggi.