Il Papa a Napoli il 21 giugno. Il Cardinale Sepe: Il suo ritorno in città una risposta alla malavita

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In foto Papa Francesco

Un’occasione dettata dalla “necessità di una teologia che, come insegna Papa Francesco, sia in dialogo con tutti coloro che hanno a cuore la cura della casa comune, il nostro pianeta e in particolare il Mediterraneo”, nella prospettiva della “costruzione di una società fondata sull’accoglienza, cioè con rispetto delle differenze, guardando agli altri senza pregiudizi”. Questa la lettura del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, dell’incontro sul tema “La teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”, a cui il prossimo 21 giugno a Napoli prenderà parte papa Francesco. In un’intervista al sito della Santa Sede Vatican News, essendo questa la seconda visita del Pontefice a Napoli – dopo quella del 21 marzo 2015 durante la quale il Papa esortò i napoletani a non lasciarsi “rubare la speranza”, reagendo “con fermezza” alle organizzazioni che “sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini” -, il cardinale Sepe sottolinea che la presenza di Francesco di nuovo a Napoli può essere letta anche come “una riaffermazione di questa volontà del Papa e della Chiesa di vincere il male con il bene. Accogliere per non respingere; accogliere per evitare tutti quegli aspetti di organizzazioni malavitose che tendono a schiavizzare l’altro e che tendono in qualche maniera a servirsene”. Una risposta “molto forte, molto attiva” per superare “questa camorra che ancora imperversa”.