Caro energia, Giovanni Bo: L’esempio del mondo della ceramica faccia scuola anche al Sud

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in foto Giovanni Bo

Viene dal mondo della ceramica italiana una concreta proposta per combattere il caro energia: i lavoratori delle fabbriche di ceramica del Centro Italia hanno deciso di spostare i loro turni al mattino presto, per ridurre il consumo di gas metano da riscaldamento e compensare la grande quantità di energia utilizzata per i forni di cottura.
Una iniziativa citata ad esempio dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ne parla di “esempio positivo su un milione di europei che si adattano a questa nuova realtà. Ridurre la domanda durante le ore di punta farà durare più a lungo l’offerta e farà scendere i prezzi”.
“E’ esemplare che questa iniziativa, condivisa lavoratori e aziende, provenga da uno dei settori trainanti del made in Italy – sottolinea Giovanni Bo, fondatore e CEO di Esagono, punto di riferimento per la Campania e il Basso per i professionisti dell’interior design e dell’arredo bagno -. Credo che l’esempio della filiera della ceramica debba essere seguito da tutte quelle aziende manifatturiere, soprattutto nel Mezzogiorno, che possono rimodulare i turni di lavoro senza penalizzare la produzione”.
“La ceramica italiana fa scuola nel mondo – prosegue Bo, tra gli storici distributori dei principali marchi d’Italia – e credo che questa svolta in termini di sostenibilità vada ad arricchire il prestigio e la responsabilità sociale delle nostre aziende, già impegnate sul fronte ambientale con nuovi componenti per bagno caratterizzati dall’uso di una minore quantità d’acqua. Non a caso – continua Bio – l’Ue ha recentemente lanciato la Unified Water Label per identificare i prodotti a minor consumo idrico ed energetico”.
“L’economia circolare e la sostenibilità ambientale caratterizzeranno sempre di più anche il mondo manifatturiero – conclude Bo –. E’ importante che questa consapevolezza si estenda su tutta la filiera: dai produttori ai fornitori, ai distributori e consumatori”.