Caso Charlie, minacce di morte ai medici di Londra

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Roma, 24 lug. (AdnKronos Salute) – E’ stata rinviata di qualche ora la nuova udienza in programma oggi davanti all’Alta Corte di Londra per esaminare il caso del piccolo Charlie Gard. Intanto è polemica per le minacce di morte e i pesanti attacchi rivolti ai medici e alle infermiere dell’ospedale che ha assistito il bimbo in questi mesi.

L’appuntamento davanti a ‘Mr Justice’ Nicholas Francis, in un primo tempo fissato alle 10 ora locale, inizierà solo alle 14.00. Non sono state date spiegazioni sulle motivazioni, ma chi sta seguendo la vicenda del bimbo affetto da una malattia genetica rarissima, ritiene che il rinvio sia legato all’arrivo – forse in ritardo – di alcuni dei documenti richiesti dal giudice agli specialisti.

Del dossier fanno parte anche le carte prodotte dal medico americano Michio Hirano, che ha visitato il bimbo la scorsa settimana insieme allo specialista dell’ospedale Bambino Gesù di Roma Enrico Silvio Bertini, e che ha proposto un protocollo sperimentale per il piccolo.

In questa occasione Charlie è stato sottoposto a una serie di esami. Ma per il Great Ormond Street Hospital di Londra l’esito dell’ultima risonanza magnetica confermerebbe “una lettura molto triste” della situazione clinica del piccolo di 11 mesi.

Intanto il braccio di ferro tra l’ospedale di Londra e la famiglia sul destino di Charlie continua. E dal Gosh nei giorni scorsi hanno segnalato che lo stesso staff dell’ospedale è stato vittima di ostilità e attacchi.

“Gli operatori hanno ricevuto offese in strada e via web. Migliaia di messaggi sono stati inviati a medici e infermiere il cui lavoro di una vita è prendersi cura dei bambini malati. Molti di questi messaggi erano minacciosi, ci sono state minacce di morte”, ha affermato la struttura in un comunicato, segnalando che a subire i contraccolpi di questa incresciosa situazione sono stati anche i famigliari dei piccoli ricoverati.

“Abbiamo ricevuto lamentele per comportamenti inaccettabili persino all’interno dell’ospedale”; per quanto il caso di Charlie susciti forti emozioni, “non possono esserci scuse per il disturbo alla pace e alla privacy di famiglie e pazienti”, scrive l’ospedale.

Il Great Ormond Street Hospital è in stretto contatto con la Polizia Metropolitana, e garantisce il massimo impegno per assicurare alla giustizia i responsabili di simili comportamenti.