Caso Regeni, Enrico Letta: “Egitto ci prende in giro”

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Roma, 13 sett. (AdnKronos) – “E’ incredibile che la vicenda di Giulio Regeni sia ancora insoluta”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, intervistato da Massimo Giannini a Radio Capital. “Da parte delle autorità egiziane – ha sottolineato – c’è un balletto inaccettabile e finora hanno dimostrato solo di volerci prendere in giro. Sulla morte di Regeni non può prevalere la realpolitik. E’ una vicenda – ha continuato – sulla quale dovrebbe essere il Paese intero a dover reagire con fermezza, per dimostrare alle autorità egiziane che l’Italia è un grande paese e non può farsi prendere in giro”.

IUS SOLI – Parlando dello ius soli, Letta ha detto: “Conosco le regole della politica e so bene che se non c’è una maggioranza, una legge non passa. Capisco bene quindi se il Parlamento si è dovuto fermare per l’assenza di una maggioranza. Ma la vicenda dello Ius soli mi ha colpito molto in termini di cultura politica”. “Si è fatta passare un’associazione tra gli sbarchi e il riconoscimento della cittadinanza, due cose – ha aggiunto Letta commentando l’accantonamento al Senato della legge sulla cittadinanza – che non c’entrano nulla l’una con l’altra. Stiamo parlando di una legge che c’è in molti Paesi europei”.

“L’Italia purtroppo, su questa materia, è il Paese più restrittivo. Credo che tutta questa situazione sia il determinata da fatto che si aizzano la paure, che si alzano i muri e che si vogliano mettere gli uni contro gli altri. Non è solo colpa dei populisti. La politica che si basa solo sulla ricerca e la creazione di un nemico da combattere – ha osservato Letta – genera solo contrasti. E l’Italia oggi è un Paese pieno di contrasti”.

PD – Sul partito guidato da Matteo Renzi, al quale è stato iscritto per anni, Letta ha detto: “Il Pd non riesce più a aggregare, a essere attraente e attrattivo” e “il centrosinistra si sta rassegnando a giocare un gioco secondario e a non vincere le prossime elezioni”. C’è “una contraddizione: il Pd, l’Ulivo e il centrosinistra – ha dichiarato in un’intervista a Radio Capital – hanno sempre ricercato leggi elettorali che ricercavano l’aggregazione perché era la parte politica italiana più aggregante, questa era la forza del centrosinistra”.

“Oggi la contraddizione è che il Pd sembra scegliere una legge elettorale in cui la capacità di aggregazione non conta, consapevole che la sua capacità di aggregazione è minore e si è visto alle amministrative. Il Pd non riesce più ad aggregare, ad essere attraente e attrattivo”. A parere di Letta il centrosinistra “si sta rassegnando a giocare un gioco secondario, a non vincere le prossime elezioni e sta guardando il ritorno di Berlusconi e questa è la vera notizia: la legislatura termina con il ritorno di Berlusconi”.