Caso Saguto: motivazioni giudici, ‘soldi in trolley, patto corruttivo permanente’/Adnkronos (4)

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(Adnkronos) – “Non può revocarsi in dubbio, quindi – dicono i giudici – che nelle conversazioni l’allusione al fatto che dovesse arrivare qualcosa conteneva il riferimento al denaro”. Secondo i giudici i soldi, nelle conversazioni, erano indicati come “documenti”. E in un’altra conversazione, del 23 giugno 2015, Cappellano fa visita alla Saguto in Tribunale e le diceva, scrivono i giudici, che “la documentazione era pronta”, ma che “doveva solo andarla a ritirare” e le proponeva di consegnargliela sabato”. Ma Saguto doveva recarsi a Siracusa e quindi “i due restavano d’accordo che Cappellano avrebbe consegnato ‘i documenti’ a suo marito” Lorenzo Caramma. “Il 30 giugno 2015 Cappellano andava effettivamente a casa della Saguto – scrivono i giudici – come risulta dall’attività di indagine espletata”. E l’indagine bancaria “ha consentito di accertare che sul conto corrente della Saguto e del marito venivano effettuati tra versamenti in contanti l’1, il 2 e il 7 luglio, rispettivamente di tremila, duemila e tremila euro, ossia per un importo totale di 8.000 euro”, si legge nelle motivazioni.