Caso Salvini, De Magistris: Mai vietato l’evento, la nostra è una posizione politica

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“Vorrei che con chiarezza si diradassero le nubi su due concetti che in modo strumentale una certa politica continua a voler mettere in campo. Primo punto, l’amministrazione comunale e il sindaco non hanno mai vietato alcuna manifestazione a Matteo Salvini, secondo punto, il sindaco, e già magistrato, Luigi de Magistris è sempre e comunque contro ogni forma di violenza”. Parte da questi due presupposti la lunga ricostruzione degli eventi di sabato scorso a Napoli che il sindaco, Luigi de Magistris, fa con la stampa a margine della commemorazione del giurista Giuseppe Abbamonte, nella sala Giunta di Palazzo San Giacomo. Il sindaco sottolinea che “è evidente che Salvini, scegliendo Napoli, fa un evidente atto di provocazione” perché è una città che “per lui è zavorra del Paese”, contro cui il leader della Lega Nord ha sempre avuto “politiche razziste, anti meridionali e xenofobe”.
“La politica non deve sottovalutare né sopravvalutare i fascismi”, prosegue il primo cittadino, “e a nostro avviso le politiche di Matteo Salvini sono improntate da una forte connotazione razzista, xenofoba, di razzismo e respingimento, abbiamo cominciato a contestare politicamente”. Il numero uno di Palazzo San Giacomo ricorda che la questione fu affrontata durante il primo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, in cui de Magistris stesso aveva ribadito che Matteo Salvini “può atterrare a Napoli, venire col treno, con la bicicletta e organizzare il modo di parlare che ritiene ma noi non possiamo consentire di autorizzare l’uso di una struttura in disponibilità del Comune per chi impronta la propria politica sull’odio nei confronti del Sud del Mondo. Ci sono tante altre strutture a Napoli. La nostra è una posizione politica”. 
In quel comitato Questore e Prefetto dissero al sindaco che la manifestazione doveva svolgersi alla Mostra d’Oltremare, “unico luogo in cui si può garantire ordine e sicurezza pubblica”. Negli ultimi dieci giorni, per il sindaco, “è cominciata a montare quella costruzione politico propagandistica che doveva portare a scrivere i titoli che molti stanno scrivendo in questi giorni”.