Cattive compagnie

Sabato scorso Marco Di Lauro è stato arrestato dopo che il suo sodale Tamborrino aveva ucciso la propria moglie Norina colpevole di aver chiesto la separazione. Da questa cronaca, paradossale agli occhi di chi vive nel pieno della normalità, si evidenziano concetti ‘’tremendi’’: quelli della criminalità e della pazzia.

Concentrandoci più a fondo sulla tragedia di Norina, viene in risalto che cosa accade alle persone che si circondano di cattive compagnie. Ciò che è avvenuto è un caso estremo, ma cose ugualmente esecrabili accadono a chi, ribadisco, non si affianca a giuste compagnie o anche coltiva contatti sbagliati: ragazzi, adulti, persone oneste e persone disoneste, se non si tutelano da un mondo che va allo sbando finiscono in situazioni che non vorrebbero o non avrebbero mai pensato di vivere.

I ragazzini, essendo facilmente condizionabili, sono più inclini agli ‘’sbagli adolescenziali’’ ed è necessario prestare loro maggiore attenzione considerando gli errori che possono commettere. Lo stesso vale per le persone di buon cuore che tendono a vedere il buono in tutti e a commettere errori di giudizio come quello di proiezione, cioè la tendenza inconscia a trasferire agli altri il proprio modo di sentire e di pensare.

Per le persone disoneste invece è più facile comprendere i rischi e i comportamenti delle persone loro simili anche se bisogna considerare che c’è sempre qualcuno che può superarci in cattiveria.

Infine c’è bisogno di un monitoraggio più serrato per le donne che in alcuni casi restano soggette al maschilismo, a partire dall’essere ancora considerate per principio una proprietà privata.

E forse è proprio quest’ultimo aspetto che ha portato un soggetto come Tamburrino a non sopportare l’idea di essere lasciato e a commettere l’omicidio. Pur se non in forma così estrema, l’idea che una donna possa essere indipendente può indispettire e portare a conseguenze spiacevoli.

Con questo non voglio criticare assolutamente la presa di coraggio della donna che si voleva allontanare da ciò che le nuoceva.

Anzi, la forza che ha dimostrato di avere è ciò che serve per mettere a posto un mondo pieno di pregiudizi e stereotipi, senza dimenticare, al contempo, che il mondo è pericoloso e non bisogna sopravvalutare niente, neanche le buone azioni.