CeoforLife Kids, il PNRR visto dai bambini

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Duecentoventun miliardi e mezzo, di cui 191,5 del Recovery Fund e 30 del Fondo complementare. Ma anche migliaia di professionisti, tecnici, economisti, avvocati e dipendenti della Pubblica Amministrazione: il PNRR, straordinaria opportunità di rilancio e sviluppo per l’economia italiana, coinvolge tutti gli attori della nostra società. Istituzioni, imprese, associazioni e media in varie occasioni stanno costruendo iniziative per supportare e avanzare proposte nell’implementazione di un progetto Paese da cui passa il futuro.
Tra le più interessanti, c’è anche la “PNRR Task force” di CEOforLIFE, community che aggrega oltre 100 CEO e Presidenti delle più importanti aziende nostrane e multinazionali impegnati sul tema della sostenibilità. Questa piattaforma tra mondo delle imprese, mondo accademico e Istituzioni ha avviato, già dallo scorso settembre, una serie di incontri sulle 6 missioni del Piano con gruppi di lavoro composti da studenti della Luiss Guido Carli e Amministratori delegati di grandi aziende, tra cui, tra gli altri, anche Pierfrancesco Latini (SACE), Sogei (Andrea Quacivi) e WindTre (Jeffrey Hedberg). Obiettivo? Produrre un documento programmatico di riforme – da attivare con il PNRR – da presentare nel marzo 2022 al Governo (già coinvolto nei primi incontri con i Ministri Di Maio, Dadone e Giovannini).
Oltre a questi “tavoli di lavoro” tra AD e studenti universitari, spicca un’altra iniziativa parallela e molto interessante, CEOforLIFE Kids, percorso che ha coinvolto un gruppo di 20 bambini tra gli 8 e i 12 anni che, suddivisi in gruppi, hanno partecipato a 4 incontri tematici sulle missioni 1, 2, 4 e 5 del PNRR. Le attività, moderate da una sociologa, Roberta Belli, hanno visto la partecipazione di un AD individuato da CEOforLIFE, con cui i bimbi hanno lavorato alla realizzazione di un output “visivo” che offre uno sguardo prospettico diverso e non scontato sul futuro, e che sarà anch’esso poi inserito nel documento finale.
I piccoli, nativi digitali, con riferimento alla Missione 1 del Piano, hanno suggerito di utilizzare la tecnologia al servizio dell’uomo, dell’ambiente e per la sicurezza (ad esempio con sistemi di purificazione dell’aria contro il virus), per effettuare viaggi virtuali (poche settimane dopo la presentazione del nuovo “Meta” di Facebook) e, tramite ologrammi, ritrovare e rafforzare il contatto fisico (che è mancato anche a loro).
Sull’ambiente, topic della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, i bambini contestano l’inadeguatezza e la scarsa volontà degli adulti di proteggere la natura e l’ambiente, dando forte attenzione al tema dei rifiuti. Propongono infatti l’installazione di impianti di smaltimento nei condomini o nei quartieri, ideando, inoltre, sistemi che trasformino le sostanze da inquinanti a fertilizzanti ma anche mezzi di raccolta della plastica dispersa nelle strade cittadina, in campagna e in mare.

Il Pilastro del PNRR, considerato dai bimbi a loro più “vicino”, è il numero 4, “Istruzione e ricerca”. La richiesta-cardine dei giovanissimi, che hanno percepito le difficoltà che la scuola ha avuto nell’assicurare le sue mansioni durante la pandemia, è quella di ripensare l’”ambiente-scuola” nelle sue infrastrutture fisiche (il corredo tecnologico è considerato obsolescente, gli spazi inadeguati e i contenuti troppo “predefiniti”) per renderla, così, un luogo in cui sentirsi più liberi, con spazi più ampi e aree tematizzate da condividere con robot che li supportino nelle lezioni. Solo così, pensano, i ragazzini, sarà possibile arricchire il loro percorso di formazione.
Donne, omosessuali, afroamericani, disoccupati, persone disabili, migranti e rifugiati: sono queste le categorie oggetto di discriminazione che i bambini hanno percepito (e che ritengono sia fondamentale abbattere) quando sollecitati sulla missione 5 “Coesione e inclusione”. Come abbatterle? Con device che siano di aiuto alle persone disabili, “palazzi” cittadini in cui domanda e offerta di lavoro si incontrano ed un software di intelligenza artificiale che, capace di riconoscere le emozioni, possa aiutare le persone chi è in difficoltà.
I bimbi disegnano il futuro: agli adulti il compito di realizzarlo.