La Pubblica Amministrazione (Pa) deve ancora alle imprese italiane circa 60 miliardi di euro e tra i debitori i peggiori pagatori risultano i Comuni. Lo evidenzia la Cgia di Mestre che assegna il record negativo all’amministrazione di Catanzaro con 144 giorni di ritardo. Male anche l’Asl del Molise (126 giorni oltre la scadenza) e il Ministero dell’Economia (82 giorni dopo il termine pattuito) Sebbene la legge imponga alla Pa di pagare i propri fornitori con tempi tra 30 e 60 giorni, una parte rilevante dei principali Comuni capoluogo di provincia, delle Regioni, dei Ministeri, delle grandi Asl e di alcuni enti pubblici continua a non rispettare questa scadenza. Analizzando i siti delle Pa che per la prima volta entro lo scorso 30 aprile avevano l’obbligo di pubblicare la tempestività dei propri pagamenti riferiti al primo trimestre di quest’anno, emerge una situazione “a macchia di leopardo”. Mentre i Comuni, le Asl e alcuni Ministeri presentano dei ritardi inaccettabili, le Regioni e alcuni enti pubblici hanno “sforato” in misura abbastanza contenuta o hanno addirittura saldato i propri fornitori in anticipo rispetto ai termini contrattuali. Tra i Comuni capoluogo di regione oltre alla maglia nera Catanzaro ecco Perugia con quasi 90 giorni di ritardo, Roma (83 giorni), e Venezia (65). Trento, invece, salda i pagamenti ai propri fornitori con quasi 23 giorni di anticipo rispetto alla scadenza. Le 21 aziende sanitarie locali prese in esame (una per ogni regione), dietro al Molise l’Asl di Bari (66 giorni), quella di Palermo (43) e quella di Cagliari (31). La più virtuosa, invece, risulta essere l’Usl Umbria 1 di Perugia, che paga i propri fornitori quasi 23 giorni prima della scadenza. Nel comparto degli Enti pubblici e Autorità il Cnr presenta un ritardo record di 33 giorni. Seguono l’Ice (29,5), l’Inps, (24,5) e l’Autorità garante della Concorrenza, con quasi 24,5 giorni. Tra i ministeri oltre al dato ‘singolare’ di quello dell’Economia il dicastero dello Sviluppo Economico sfora di 38 giorni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri di 29,5 giorni di ritardo. Il Piemonte è la Regione che presenta i ritardi di pagamento più rilevanti: rispetto ai termini contrattuali, salda le fatture ricevute dai fornitori dopo 38 giorni. Seguono il Lazio (oltre 19 giorni) e il Veneto con 18,5 giorni. Di rilievo lo “score” del Friuli Venezia Giulia: chi lavora per questa Regione è pagato in anticipo sulla scadenza di 11 giorni.