Chi ben comincia è a metà dell’ opera, seppure la vicenda Gaza sembri smentire tale asserzione

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L’inizio dell’attuazione del piano per la pace in Medioriente, cominciando da Gaza e la striscia di terra che la circonda, formalmente tra varie forme di euforia, all’atto pratico non è partito come gli autori, con loro il mondo intero, si aspettavano. Hamas sta vomitando tutti i contenuti della negatività che ne fanno il suo tratto saliente, insieme alla pressochè continua esibizione di violenza presente in ogni azione che decide di compiere. Si aggiunga l’ attitudine dei suoi capi a negare quanto pattuito con chiunque dovesse trovarsi a confrontarsi con quella banda sciagurata e il quadro sarà completo. Alcuni osservatori dei trascorsi del Medioriente, spingendosi a est, arrivano a affermare che, dopo la fine della OLP, Organizzazione Per la Liberazione della Palestina che interruppe la sua attività dopo l’accusa per corruzione mossa nei confronti del suo leader storico, Yasser Harafat, di peggiore non ci potesse essere nessun’ altra eventualitá. Al suo interno era presente una cellula che agiva con particolare violenza, Al Fatah, che avrebbe potuto reggere il confronto con Hamas per il modo scorretto di agire. Il mancato rispetto per la parola data è propria anche di alcune popolazioni, che vivono abbastanza vicine ai litiganti: gli arabi. Sempre chi avrà un’ etá ancora più avanzata di chi sta andando ora in pensione, se ha avuto la ventura di guardare il film Lawrence d’Arabia, ricorderà quanto egli disse prima che iniziasse la carica con i cavalli in direzione di Àqaba. Rivolgendosi ai capi delle tante tribù presenti in quell’angolo di deserto, espresse il suo rammarico perchè tante belle intelligenze come le loro, per rivalità ataviche della cui esistenza avevano solo notizie vaghe, non riuscissero a rimanere unite per contrastare validamente chi avesse voluto far man bassa di quanto era giacente sotto i loro piedi.Tale atteggiamento doveva essere ben radicato per rimanere attivo ancora oggi:
Che peccato!