Chirurgia oncologica, l’importanza dell’intelligenza artificiale al tempo del Covid: convegno a Napoli

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in foto Ludovico Docimo

Le innovazioni tecnologiche nella chirurgia oncologica della mammella e l’intelligenza artificiale nella chirurgia toracica saranno alcune delle nuove frontiere in ambito diagnostico e chirurgico oggetto delle riflessioni del congresso dedicato al tema “La Synergia delle intelligenze per la chirurgia oncologica”.
L’evento, ideato ed organizzato dal Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche avanzate dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, con la direzione scientifica di Ludovico Docimo, mutua il suo titolo dal progetto Synergy-Net dell’Ateneo campano che da quattro anni indaga l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella chirurgia oncologica. Ed in particolare in alcuni dei tumori considerati i ‘big killer’ tra le patologie cancerose: colon, stomaco, polmone, tiroide e mammella.
Il congresso si aprirà venerdì 10 dicembre alle 10,30 all’Hotel Excelsior di Napoli con una sessione di lavori dedicata all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella diagnosi del melanoma e si chiuderà sabato mattina alle 11 con la presentazione dei risultati sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella diagnosi e trattamento del cancro del polmone.
I lavori del congresso che, si potranno seguire anche in diretta streaming sulla piattaforma online wecongress.it, saranno aperti dagli interventi del Rettore dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Francesco Nicoletti, del presidente della Società Italiana di Chirurgia, Francesco Basile, e del presidente della Commissione Sanità e sicurezza sociale della Regione Campania, Vincenzo Alaia. Tra i temi di discussione più importanti nelle due giornate del congresso ci saranno la diagnosi delle lesioni preneoplastiche gastrointestinali, l’intelligenza artificiale in Endoscopia digestiva e la chirurgia robotica in urologia e nel trattamento del cancro del polmone.
Gli algoritmi dell’intelligenza artificiale per rispondere all’emergenza causata dal Covid-19 che fa prevedere un aumento del 20% dei pazienti oncologici nei prossimi 20 anni.
“Quando più di 4 anni fa l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” ha partecipato con successo ad un bando della Giunta regionale della Campania, cui va la nostra gratitudine, con un progetto su fondi europei finalizzato alle Digital Solution in campo oncologico, intuimmo da pionieri l’importanza delle potenziali applicazioni dell’Intelligenza Artificiale anche in campo oncologico”. Così Ludovico Docimo, direttore del Dipartimento Medico-Chirurgico di Alta Specialità – dell’Azienda Ospedaliera Universitaria dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” ricorda la partenza del progetto Synergy-Net.
“Intuimmo – sottolinea Docimo – che il futuro potesse essere più vicino della comune immaginazione, con importanti risultati che oggi, soprattutto a seguito delle conseguenze della pandemia da Covid-19, assumono un’importanza strategica ancor più rilevante”.
Basti pensare, infatti, che nell’ultimo anno, a fronte delle 130.000 morti per l’infezione virale da Coronavirus, sono stati eseguiti nel nostro Paese 619.000 ricoveri chirurgici in meno. Ma c’è di più, anche da un punto di vista prospettico. Si prevede, infatti, secondo uno studio dell’University College di Londra, che entro i prossimi 20 anni ci sarà un aumento dei pazienti oncologici di oltre il 20%. Se consideriamo allora, a titolo esemplificativo, che una donna su 9 si ammala di cancro della mammella, l’aver eseguito 400.000 mammografie in meno ha determinato la riduzione dei casi intercettati di 2000 unità, con un calo medio del 24,4% di interventi chirurgici eseguiti per tali patologie in Italia (nel Molise addirittura del 62,7%); mentre per i tumori del colon la riduzione ha raggiunto il 34,9% (Umbria 54,5% e Marche 54,3%).
“Questa riduzione di interventi – chiarisce Docimo – non sta a significare, purtroppo, che il numero dei pazienti si è ridotto, ma che piuttosto non è stata fatta diagnosi e quindi la malattia evolverà aggravando il quadro che verrà ad essere individuato con ritardo e con un sensibile peggioramento dei futuri risultati”. Ecco che allora diventa ancor più importante la prevenzione che, come spiega Docimo, “non significa soltanto evitare di ammalarsi, ma anche e soprattutto mirare alla tempestività nelle diagnosi, perseguendo la cosiddetta diagnosi precoce, quella che interviene quando ancora non è comparso alcun tipo di sintomo, oppure quella in grado di cogliere in anticipo l’eventuale ripresa della malattia”.
In tal senso l’archiviazione scientifica dei grandi dati in campo medico, come chiarisce Docimo, “può sicuramente contribuire in misura determinante a questo intento se convertita in preziosi algoritmi, consentendo una potenziale accelerazione del percorso diagnostico, fino a predire la comparsa e l’evoluzione di malattie oncologiche complesse e dando il giusto rilievo ad una notevole quantità di informazioni epidemiologiche, cliniche, strumentali e terapeutiche, già disponibili nelle nostre casistiche”.

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