La Medicina Rigenerativa è una branca interdisciplinare e relativamente recente della Medicina moderna che si basa sulla cellula, unità fondamentale tissutale, utilizzata come vettore di riparazione e rigenerazione dei tessuti. Avvalendosi della combinazione di più approcci tecnologici, agisce ripristinando le funzionalità fisiologiche compromesse da varie cause quali difetti congeniti, malattie, traumi o invecchiamento.
“Rispetto agli approcci più tradizionali – spiega Francesco D’Andrea, Direttore del Dipartimento di Chirurgia Plastica ed Estetica del Policlinico Federico II di Napoli, Presidente SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica), e tra i primi ad aver sperimentato la Medicina Rigenerativa -, i vantaggi di questa nuova branca della Medicina sono rappresentati da una procedura mini-invasiva eseguibile in un semplice ambulatorio chirurgico. Le tecnologie oggi disponibili consentono di standardizzare le disgregazioni di tessuti, siano essi solidi o semi-solidi, conferendo al clinico un nuovo potenziale. La Medicina Rigenerativa può cambiare sostanzialmente l’approccio alla cura rivolgendo lo sguardo alla Medicina di Precisione tanto agognata”.
Chirurgia Plastica
La Medicina Rigenerativa trova le sue applicazioni nella cura delle ulcere vascolari e da piede diabetico, nella cura delle ferite difficili anche post-chirurgiche, in ortopedia. Ma anche nella Chirurgia plastica ricostruttiva con il lipofilling, intervento che prevede il trapianto di grasso, con il duplice scopo di riempire e rigenerare i tessuti sfruttando la presenza di cellule mesenchimali in grado di generare nuovo tessuto dove richiesto. “Sulla base di questi principi – spiega D’Andrea, tra i primi a fare ricerca sul lipofilling a livello internazionale -, oggi questo nuovo approccio trova largo impiego nella correzione di patologia come la ricostruzione mammaria dopo il tumore o le deformità post-traumatiche. Per la sua capacità rigenerante, il suo uso si è esteso con successo alla terapia dell’invecchiamento dei tessuti e, quindi, anche in estetica medica, da sola o a completamento di procedure di chirurgia estetica, rappresentando una nuova frontiera per correggere rughe, lassità dei tessuti del viso e del corpo, perdite di volumi, sempre che sia effettuata da mani esperte”.
Chirurgia Estetica
Nell’ambito della Chirurgia Estetica, esistono diverse procedure mini-invasive di Medicina Rigenerativa che rispondono a diverse esigenze. “Queste procedure – spiega D’Andrea – si basano sul prelievo di un microframmento di pelle da zone nascoste che, dopo opportune disgregazioni meccaniche, viene combinato con acido ialuronico ed iniettato così da favorire la “restitutio ad integrum” che tanto viene perseguita. Nel campo della Medicina Estetica, attraverso un prelievo minimo e mini-invasivo di tessuto sano, riusciamo a donare nuovo splendore non solo al volto e al décolleté, o intervenendo su rughe d’espressione o inestetismi vari, ma intervenendo anche su esiti cicatriziali da traumi o da acne. In tutti questi ultimi casi stiamo approcciando di veicolare la sospensione cellulare nobilitando il certamente più conosciuto e forse inflazionato acido ialuronico ottenendo, quindi, un trattamento estetico dagli effetti non solo meccanici, ma allo stesso tempo curativo”.
Affidarsi a mani esperte
Oggi la Medicina rigenerativa rappresenta una vera rivoluzione che non tutti possono offrire. D’Andrea raccomanda di affidarsi sempre a chi non promette miracoli, ma, in maniera chiara, illustra rischi e benefici. “Rivolgersi esclusivamente a specialisti in chirurgia plastica, in particolar modo per queste procedure che sono altamente specialistiche e che presuppongono una altissima professionalità, è fondamentale per non correre rischi. La lacuna normativa che in Italia consente a qualsiasi laureato in Medicina di fare tutto, ha visto proliferare negli anni improvvisati del settore con danni consequenziali a carico dei cittadini. Per essere sicuri, – conclude D’Andrea – consiglio di consultare l’elenco dell’Ordine dei Medici e della Società Scientifica di riferimento (SICPRE), e diffidare di chi si propone chirurgo estetico senza specificare la specializzazione”.