L’assessore al Lavoro Severino Nappi, coordinatore della Cabina di Regia per la gestione dei processi di crisi e di sviluppo, ha incontrato, insieme alle organizzazioni sindacali regionali L’assessore al Lavoro Severino Nappi, coordinatore della Cabina di Regia per la gestione dei processi di crisi e di sviluppo, ha incontrato, insieme alle organizzazioni sindacali regionali e nazionali, i vertici di Telespazio SpA, societa’ partecipata Finmeccanica, in merito all’ipotesi di chiusura della sede di Napoli. Su invito della Regione, hanno partecipato all’incontro il presidente del Cira Luigi Carrino, il presidente del Politecnico dell’Universita’ Federico II Piero Saladino, e il direttore generale dell’Asi – Agenzia Spaziale Italiana Roberto Ibba. “Abbiamo ribadito – ha sottolineato Nappi – l’assoluta contrarieta’ della Regione Campania allo spostamento della sede di Telespazio a Roma. Non esiste politica di efficientamento che preveda la chiusura – per giunta al Sud – di una sede che si occupa di innovazione, ricerca e sviluppo, come testimoniato dalla presenza al tavolo, di valore anche morale, dell’Universita’ campana e dall’Agenzia Spaziale. Sarebbe solo un danno al Sud e alla Campania“. “Ma oggi abbiamo anche fatto di piu’. Oggi abbiamo acquisito la disponibilita’ del Cira, che ringrazio nella persona del suo presidente, ad ospitare stabilmente la sede campana di Telespazio e a proseguire, addirittura incrementandole, le sinergie. E quindi abbiamo trovato anche la soluzione, una soluzione che la Campania offre a Telespazio e che consentirebbe di favorire persino una piu’ ampia collaborazione, di respiro internazionale, tra gli attori della ricerca e dello sviluppo di questo settore. Non e’ concepibile, anche moralmente, una soluzione diversa. Incredibilmente, pero’, oggi ci e’ stato risposto: no grazie. Ci auguriamo – ha concluso l’assessore – che Telespazio, societa’ integralmente pubblica, se ne renda conto e ci ripensi. Siamo sicuri che questo ee’ anche l’auspicio e il pensiero del Governo. Diversamente dovremmo prendere atto che esistono due Italie“.