Cina, webinar sulle opportunità e gli scenari per la meccanica

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Le sfide, le opportunità ed i nuovi scenari di mercato nel comparto della meccanica in Cina sono state al centro di un webinar organizzato dall’ambasciata d’Italia a Pechino, Confindustria e Camera di commercio italiana in Cina (Ccic) con il sostegno di Agenzia ICE e gruppo SACE. L’evento, al quale si sono registrate circa 200 aziende italiane del settore, è stato aperto dall’ambasciatore Luca Ferrari, ricordando che “l’industria della meccanica è il settore di punta dell’export italiano. Nel primo quadrimestre del 2021 le nostre esportazioni complessive verso la Cina hanno superato i 5 miliardi di euro, facendo registrare una crescita del 55% sul 2020 e del 23% rispetto al 2019 pre-pandemico. Tali dati confermano un trend fortemente positivo per le produzioni italiane che sempre più riescono ad affermarsi in questo mercato”. La meccanica è “il maggior contributore al saldo attivo della bilancia commerciale italiana”, ha sottolineato il presidente dell’ICE Carlo Ferro. E la Cina rappresenta il terzo mercato di sbocco dell’export della meccanica nazionale. Ben il 31% delle vendite italiane in Cina è costituito dall’industria meccanica, secondo la vice presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello, secondo cui si tratta di un comparto “che rispetto ad altri ha sostanzialmente tenuto nel 2020 nonostante la pandemia, registrando una variazione negativa dell’1,8%”. Proprio la Cina, ad oggi, si è attestata come il secondo importatore mondiale dopo gli Stati Uniti di macchine e apparecchiature, rappresentando una grande opportunità per le nostre imprese, anche piccole e medie”. Anche il presidente della Camera di commercio italiana in Cina Paolo Bazzoni ha tenuto a rimarcare quanto il mercato domestico cinese rappresenti un mercato riferimento. “Si tratta di un mercato molto competitivo, difficile da interpretare e gestire, ma ricco di opportunità e con una domanda in costante crescita sempre più orientata alla qualità”. I lavori si sono poi articolati in tre sessioni parallele di dibattito incentrate rispettivamente su impianti e tecnologie, beni strumentali e meccanica agricola, coordinate dai vertici delle rispettive Federazioni aderenti a Confindustria, ovvero Anima, Federmacchine e Federunacoma.