Cinema, Caravaggio torna a Napoli: anteprima al museo Madre

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in foto l'adorazione dei pastori dipinto di Caravaggio

In attesa dell’uscita in sala il 19, 20 e 21 febbraio arriva questa sera al Museo Madre di Napoli il film ‘Caravaggio l’anima e il sangue’, per una tappa nella città che accolse l’artista nelle sue fughe e che custodisce tuttora alcuni suoi capolavori. L’anteprima è stata possibile grazie alla Regione Campania, a Scabec Spa e alla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli, in collaborazione con Associazione Montarsolo. Distribuito da Nexo Digital, il nuovo film d’arte prodotto da Sky con Magnitudo Film (dai creatori di Raffaello – il Principe delle Arti e Firenze e gli Uffizi) è, si sottolinea, ”un viaggio emozionante attraverso le opere e i tormenti di Michelangelo Merisi da Caravaggio”, ed è una delle prime produzioni in Italia girate in 8K. Sono già 350 le sale che proporranno il film, un vero e proprio record per un contenuto d’arte al cinema nel nostro Paese. Caravaggio visse due volte a Napoli e ci arrivò sempre da fuggitivo: la prima volta vi giunse dopo il turbolento periodo vissuto a Roma e da cui dovette scappare perché condannato alla pena capitale per aver ucciso Ranuccio Tomassoni nel 1606, la seconda in fuga da Malta e dalla Sicilia. Fu sempre protetto dalla marchesa Costanza Sforza Colonna e ospitato nel suo Palazzo, l’attuale Palazzo di Cellamare in via Chiaia. Nonostante la fama il Merisi visse entrambi i due periodi napoletani attanagliato da un rovello interiore terribile, che diede vita però a mirabili capolavori. A pochi passi dal Madre si può ammirare la pala delle Sette Opere di Misericordia, ancora custodita al Pio Monte dal 1613. Nei libri contabili, ripresi nel film , si legge che il quadro non dovrà mai essere spostato per nessun motivo né venduto per alcuna cifra. Il secondo periodo a Napoli non fu meno irrequieto. Il pittore trascorreva il tempo frequentando collezionisti, intellettuali e un locale molto in voga ai tempi: la Locanda del Cerriglio, che esiste tuttora. Qui per motivi oscuri il Caravaggio venne aggredito. A darci un’idea di cosa sia accaduto quella sera c’è un’altra sua opera memorabile, composta in questo periodo e forse il suo ultimo capolavoro, il David con la testa di Golia (oggi alla Galleria Borghese di Roma), in cui l’artista rappresenta se stesso nella testa decapitata del gigante Golia secondo il racconto biblico. Manuel Agnelli è la voce, ovvero io interiore di Caravaggio mentre Emanuele Marigliano, elettricista di Scampia, nelle scene evocative del film dà corpo agli stati d’animo dell’artista. La regia è di Jesus Garces Lambert.