Civiltà del Mediterraneo, a Napoli il Museo della Pace. Un piano dedicato all’arte di Pino Daniele

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Un luogo che sia punto di riferimento per il dialogo fra le civiltà del Mediterraneo. È questo il senso del Museo della Pace – Mamt (Mediterraneo, Arte, Architettura, Archeologia, Ambiente, Musica, Migrazioni, Tradizioni, Turismo) che apre domani mercoledì giugno a Napoli nello storico edificio dell’ex “Grand Hotel de Londres” di Piazza Municipio, nel cuore di Napoli, a due passi dalla stazione metropolitana disegnata da Alvaro Siza e dal porto crocieristico. 
Si tratta di cinque piani e 12 percorsi “emozionali”, tra cui quello dedicato a Pino Daniele, icona di Napoli, e un’area dedicata allo scultore Mario Molinari
È uno spazio ideato e diretto da Michele Capasso, su iniziativa della Fondazione Mediterraneo, da oltre 25 anni impegnata per il dialogo e la pace nel Mediterraneo e nel mndo. Il Museo, a ingresso gratuito, è una “Casa” per accogliere e proteggere, così come si percepisce dalla parola “Mamt”, che in napoletano significa “Tua Madre”, colei “che accoglie”. Nei 5 piani su cui è dislocato il Museo si racconta quello che ha unito e che unisce i popoli del Mediterraneo e del mondo: la musica, la scienza, l’arte, la creatività, l’artigianato, la solidarietà, le tradizioni, i costumi, il cibo, il destino, ed altro ancora. È possibile visitare dodici percorsi emozionali, basati su importanti temi tra cui Migrazioni, Dialogo interreligioso, Musica, Storie di Pace, Legalità, il tutto guidato da oltre 5.000 video in alta definizione (4K) e da oggetti, reperti e testimonianze uniche al mondo che hanno contribuito a definire il Museo “patrimonio emozionale dell’umanità” e a conferirgli il titolo di “Museo delle Emozioni”. 
 
Videowall e 12 percorsi emozionali 
SALA MUSICA k5ZD 1280x960ProduzioneI dodici percorsi emozionali all’interno del Museo della Pace sono Il Mediterraneo delle emozioni; Il Mediterraneo della luce; Il Mediterraneo della creatività; Il Mediterraneo dei mestieri; Il canto che viene dal mare; Voci dei migranti; Un mare, tre fedi; Storie di pace; Paesi ed istituzioni; Testimonianze e visite; Molinari scultore del colore; Pino Daniele Alive. Paesi ed istituzioni internazionali – tra cui l’Onu, l’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo – hanno aderito alla mission del Museo: promuovere attraverso video in alta definizione il “bello” e ciò che ci “unisce”. Nei prossimi 3 anni saranno realizzati in tutto il mondo (partendo dal Mediterraneo) video “emozionali” sull’ambiente, l’arte, l’archeologia, l’architettura, le religioni e su tutto ciò che ci accomuna. La Fondazione Mediterraneo propone già da adesso – attraverso un sistema unico al mondo, dislocato sui 5 piani dell’edificio, e con l’ausilio di 100 videowall di grandi dimensioni – la visione dei primi 200 video realizzati con musiche di Pino Daniele: al grande musicista è infatti dedicato un intero piano del Museo, nella sezione “Pino Daniele Alive”, a cura del Pino Daniele Trust Onlus, in cui viene raccontata, “emozionalmente”, la sua vita artistica e la sua musica. 
Il progetto del Museo della Pace nasce nel 1997, quando il presidente Michele Capasso fa appello agli oltre 2000 rappresentanti di 36 Paesi riuniti a Napoli dalla Fondazione Mediterraneo sulla necessità di dare alla pace un simbolo: venne scelto allora il “Totem della Pace” dello scultore Mario Molinari e richiesto uno spazio dove raccontare una storia diversa da quella che ci viene proposta quotidianamente dai media (terrorismo, migranti che muoiono, corruzione, povertà, guerre) fatta di ciò che ci unisce nel bello, nel vero, nel buono: l’ambiente, l’architettura, l’arte, le tradizioni, la cultura, l’artigianato, i mestieri, l’archeologia, la musica e la danza.