Cnr, flash di luce intensa contro i tumori: nuovi sviluppo per la radioterapia

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E’ possibile trattare i tumori con flash di luce molto intensi. Uno studio condotto dall’Istituto nazionale di ottica (Cnr-Ino), in collaborazione con l’Istituto di fisiologia clinica (Cnr-Ifc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e con l’Unita’ operativa di fisica sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup), ha dimostrato in laboratorio la somministrazione, in profondita’, di radiazione ad alto rateo di dose, utilizzando fasci di elettroni di alta energia prodotti con acceleratori di nuova concezione basati su laser intensi. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, apre la strada a nuovi e piu’ efficaci protocolli in radioterapia, anche basati sul cosiddetto “effetto flash”, che prevede la somministrazione della dose terapeutica in un’unica sessione e in tempi molto brevi e porterebbe a equivalenti effetti sul tumore e a un minor danno ai tessuti sani. Lo studio e’ il frutto di uno sviluppo condotto per circa due anni presso il Laboratorio di laser intensi del Cnr di Pisa. “Ad oggi, la pratica radioterapica contro i tumori, si e’ sempre ispirata al principio guida della somministrazione graduale con il cosiddetto frazionamento”, spiega Luca Labate del Cnr-Ino e primo firmatario dello studio. “Ma studi recenti mostrano che questo principio guida potrebbe non essere ottimale, aprendo cosi’ approcci di ricerca e di sperimentazione rivoluzionari, ai quali il nostro studio basato sull’uso di acceleratori laser-plasma contribuisce”. La possibilita’ di uno sviluppo della radioterapia in questa direzione richiede un notevole balzo tecnologico nella generazione di radiazioni ionizzanti per uso medico. Se si esclude il trattamento di tumori superficiali, la somministrazione di dosi terapeutiche di radiazione in regime “flash”, tipicamente di decine di Gray (1 Gray = 1 J/kg) in una frazione di secondo, e’ ben oltre la portata delle attuali macchine radiogene per uso ospedaliero. Gli acceleratori laser sviluppati al Cnr di Pisa e impiegati per questo studio sono tra i piu’ promettenti per raggiungere le dosi “flash” in profondita’ e i principali laboratori internazionali sono impegnati a raggiungere questi obiettivi.