Coesione, l’Agenzia è in ritardo
Lepore: Ecco perché non decolla

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I dati dell’ultimo rapporto Svimez mettono a nudo il dramma occupazionale nel Mezzogiorno e spingono il governo ad un’accelerata nella gestione dei Fondi Europei. Ad assicurarlo I dati dell’ultimo rapporto Svimez mettono a nudo il dramma occupazionale nel Mezzogiorno e spingono il governo ad un’accelerata nella gestione dei Fondi Europei. Ad assicurarlo è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio che ha annunciato l’imminente firma del decreto che darà immediata operatività all’Agenzia per la Coesione Territoriale. Un organismo, questo, voluto con la legge 125del 30 ottobre 2013 per supplire alle cattive gestioni regionali ma mai entrato in funzione. “L’Agenzia – spiega Amedeo Lepore docente di Storia Economica presso il Dipartimento di Economia della Seconda Università di Napoli – doveva partire già il primo marzo scorso ma poi il cambio al governo ne ha rallentato le operazioni. Oggi registriamo l’impegnativo intervento del sottosegretario che in occasione della presentazione del rapporto Svimez ha annunciato la firma del decreto per la prossima settimana. Spero, e non ho dubbi, che sia così”. Nelle parole di Lepore c’è la consapevolezza che il percorso, al di là degli annunci, è lungo e per nulla libero da complicazioni. “Manca ancora l’individuazione dell’Agenzia come interlocutore delle istituzioni europee per i fondi strutturali – spiega il docente – Competenze che sono attualmente in capo al “fu” dipartimento delle politiche per lo sviluppo e la coesione.Manca inoltre la nomina del Comitato direttivo e il passaggio definitivo del personale all’Agenzia”. E c’è di più. “Sempre in tema di organico – continua Lepore – non si vede traccia dell’avviso pubblico necessario per selezionare nuove giovani competenze da destinare all’Agenzia. Infine c’è da chiedersi cosa farà Invitalia”. Già, perché, ricorda il docente, mentre le competenze sul monitoraggio dei fondi europei sono state affidate all’Agenzia per la Coesione Territoriale, il compito della gestione delle stesse risorse rappresenta ancora una incognita. In definitiva “la figura concorrente di Invitalia fa prevedere sovrapposizioni che dovranno essere necessariamente risolte”. Nonostante questo, Luigi Famiglietti, deputato del Pd e membro della I commissione (Affari costituzionali) della Camera, si dice ottimista. Esprimendo fiducia per il recente annuncio del sottosegretario Delrio, spiega che l’Agenzia, una volta partita, potrà “sopperire alle carenze emerse, negli anni scorsi, in sede di programmazione e spesa delle risorse europee”. Perché “è del tutto evidente – continua Famiglietti – che in passato sono stati commessi errori e che i pochi soldi utilizzati sono finiti in una pluralità di inutili interventi”. Della gestione dei fondi comunitari parla anche Antimo Cesaro, deputato campano di Scelta Civica, che sul tema ha presentato, insieme al collega di partito Luciano Cimmino, una mozione per chiedere al Governo l’attivazione di “un puntuale sistema di monitoraggio sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati con i Fondi strutturali, al fine di impedirne la dispersione”. Inoltre Cesaro chiede “investimenti a sostegno di innovazione e ricerca, un piano di rilancio per il porto di Napoli e interventi per la creazione di filiere nei comparti del turismo e della green economy”.


La Campania secondo Svimez • Pil 2013 (var. % rispetto all’anno precedente) meno 2,1 • Pil 2013 (in milioni di euro correnti) 95.135,3 • Pil pro capite (euro) 16.291,9 • Export (milioni di euro) 9.587,9 • Export (var. % 2012-2013) 1,8 • Quota % delle esportazioni verso l’Ue 27 (2013) 48,8 • Occupazione (var. assoluta 2013 – migliaia di unita? ) meno 14,6 • Occupazione (var. % 2012-2013) meno 0,9 • Occupati 2013 (migliaia) 1572,6 • Tasso occupazione totale 39,8 • Tasso occupazione maschile 51,5 • Tasso occupazione femminile 28,4 • Tasso di attivita? 2013 50,8 • Cig totale (migliaia di ore) 46.386 • Tasso disoccupazione ufficiale 21,5 • Tasso disoccupazione maschile 20,1 • Tasso disoccupazione femminile 23,8 • Tasso disoccupazione giovani entro 24 anni 51,7 • Disoccupati (var. % 2012-2013) 13,6 Con un prodotto interno lordo in costante decremento la principale regione del Sud non riesce a intraprendere la strada del rilancio. La quota di famiglie povere è del 23 per cento