“Coltiviamo Agricoltura Sociale” 2020: tre premi in palio da 40mila euro

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Al via la quinta edizione del bando nazionale “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, indetto da Confagricoltura con la Onlus Senior – L’Età della Saggezza, insieme, per il secondo anno consecutivo, a Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata. Il bando mette in palio tre premi da 40.000 Euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di Agricoltura Sociale: due premi sono erogati dalla Onlus Senior – L’Età della Saggezza e uno da Reale Foundation. A testimoniare l’importanza che i proponenti ripongono nella formazione in questo settore, ai tre progetti selezionati sarà assegnata una borsa di studio per la frequenza alla 6° edizione del Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata. La borsa di studio può essere utilizzata dal vincitore o da una persona che lui stesso indicherà a patto che sia direttamente collegata al progetto o all’organizzazione vincente. Nei primi quattro anni il bando ha raccolto centinaia di proposte progettuali, a conferma della crescita del comparto e della capacità di dare risposte concrete a esigenze reali, dialogando attivamente con interlocutori pubblici e privati. I progetti vincitori, seguiti direttamente da Confagricoltura e da Onlus Senior sin dalle prime edizioni, hanno assunto nel tempo contorni di stabilità e continuità operativa, avvalorando gli obiettivi del concorso.
Al bando possono partecipare imprenditori agricoli e cooperative sociali o associazioni di più soggetti, a patto che il capofila sia uno delle prime due categorie, con progetti dedicati a minori e giovani in condizione di disagio sociale, anziani, disabili, immigrati che godano dello stato di rifugiato o richiedenti asilo. Le proposte devono riguardare una o più delle seguenti aree: l’inserimento socio- lavorativo di persone con disabilità o svantaggiate e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale; le prestazioni e le attività sociali di servizio per le comunità locali che utilizzino le risorse dell’agricoltura per sviluppare le capacità delle persone; i servizi a supporto delle terapie mediche, psicologiche riabilitative; l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio mediante le fattorie sociali e didattiche. Un’equilibrata presenza di genere nell’individuazione del target e nella realizzazione delle attività sarà valutata positivamente, così come la collaborazione con i servizi socio-sanitari e con gli enti pubblici competenti per territorio. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 15 ottobre 2020. Sulla piattaforma www.coltiviamoagricolturasociale.it sarà poi possibile conoscere nel dettaglio tutti i progetti partecipanti. Per la selezione dei vincitori sono previste due fasi distinte: una votazione online e una valutazione di merito. I 30 progetti che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze accederanno alla fase di valutazione da parte di una Commissione di Esperti. Il bando mira a promuovere tutte le idee innovative di Agricoltura Sociale dando spazio alla società civile coinvolgendola nella votazione. Resta ferma l’assegnazione di un punteggio aggiuntivo per i tre progetti più votati che andrà a sommarsi alla valutazione di merito espressa dalla Commissione di Esperti. I vincitori saranno decretati dalla giuria entro la fine di dicembre 2020. I tre progetti dovranno essere realizzati entro fine ottobre 2021. Tutte le informazioni e i dettagli relativi al bando sono disponibili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it Sempre in questo ambito Reale Group e Confagricoltura hanno concretizzato anche un altro progetto, AGRIcoltura100, che vuole promuovere il ruolo dell’agricoltura nella crescita sostenibile e nel percorso di rilancio del Paese, premiando le imprese che hanno adottato soluzioni o promosso iniziative per migliorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica loro e della comunità in cui operano.